Greco molla le Generali per Zurich

L'ad non si è reso disponibile per un nuovo mandato. Dal 1 maggio sarà operativo a Zurigo

Camilla ContiMai terremoto fu annunciato con così largo anticipo. Eppure le conseguenze sono assolutamente imprevedibili e fanno paura al mercato in un momento già delicato per la Borsa italiana. Dopo mesi di voci rimbalzate tra Milano, Roma e la Svizzera è ufficiale: con l'assemblea del 28 aprile Mario Greco lascerà le Generali. Direzione: Zurich, dove sarà operativo dal 1 maggio. Il manager napoletano, in scadenza con l'intero cda a primavera, non è disponibile a un rinnovo del mandato al vertice della compagnia. Lo ha comunicato in serata al presidente Gabriele Galateri di Genola dopo però che la notizia era già cominciata a circolare nel pomeriggio sulle agenzie di stampa, scatenando la reazione del titolo in Borsa: il Leone ha chiuso la seduta con un calo del 3,15% scivolando a 14,15 euro (-16,3% nell'ultimo mese) dopo essere anche stato sospeso per eccesso di ribasso. Il primo campanello d'allarme sulla tenuta al vertice della compagnia assicurativa risale a novembre con le indiscrezioni (smentite) di un possibile approdo di Greco in Telecom al posto di Marco Patuano. Poi sono arrivate quelle sull'ipotesi avanzata dal comitato nomine del Leone (e smentita pure quella) di ridurre a 60 anni il limite di età per svolgere il ruolo di ad mettendo di fatto Greco davanti alla scelta di restare o meno per soli tre anni. E, a dicembre, i nuovi rumors sull'offerta arrivata dalla concorrente Zurich, mai commentata dagli svizzeri e mai comunicata da Greco al cda delle Generali che in ogni caso ha sempre smentito. Mesi di voci, quindi. Mentre nelle ultime settimane sono andate avanti le trattative serrate sul rinnovo del contratto, a cominciare dalle garanzie sui tempi del mandato e sulla remunerazione. Per trattenerlo a Trieste gli sarebbe stato offerto un aumento della parte variabile dello stipendio anche come premio per i risultati ottenuti dal suo arrivo e come incentivo a raggiungerne altrettanti in futuro. Insomma, i grandi soci volevano confermarlo. Mediobanca compresa: «Siamo soddisfatti del lavoro fatto dal cda, dal presidente e dall'ad. La nostra intenzione è quella di confermare un assetto convincente», ha commentato ieri l'ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel. La scelta di rompere sembra quindi dello stesso manager. Tanto che a Trieste non era stato individuato un suo possibile sostituto (ma verrà avviata un'indagine interna ed esterna per valutare una rosa di candidati). Fra i papabili, circolano comunque alcuni nomi: da Monica Mondardini, oggi al timone dell'Espresso ma in passato direttore generale a Trieste, all'attuale cfo Alberto Minali e soprattutto al capo di Generali Italia, Philippe Donnet, che siede anche come indipendente nel cda della Vivendi di Vincent Bollorè. Ovvero il secondo azionista di Mediobanca, presente anche con una piccola quota (0,13%) nelle Generali di cui è stato a suo tempo vice-presidente.

Greco abbandona il Leone dopo soli quattro anni, nel mezzo del piano industriale, lasciando anche qualche dubbio per una strategia che finora - sottolinea un analista al Giornale - è stata soprattutto quella di «fare cassa con le cessioni di asset non strategici e garantire lauti dividendi agli azionisti».

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