Economia

Assegno unico universale, ecco come richiederlo (anche senza Isee)

Si può ottenere l’assegno unico universale anche senza certificare il proprio reddito ma, in questo caso, si otterrà il contributo minimo. Cosa dice il Family Act

Assegno unico universale, ecco come richiederlo (anche senza Isee)

L’assegno unico universale è stato introdotto per sostenere le famiglie con figli fino a 21 anni e ha sostituito una serie di misure precedenti, come per esempio l’assegno di natalità.

È uno dei pilastri del Family Act con cui il governo si impegna a supportare la genitorialità in senso stretto e a coadiuvare gli equilibri tra lavoro e famiglia dei genitori.

Il contributo viene erogato dall’Inps e sottostà alla condizione economica del richiedente, anche se si può ottenere senza presentare l’Isee. Ecco cosa c’è da sapere

Il contributo dell’assegno unico universale

Per il 2022 l’assegno unico universale prevede un contributo che va da 50 euro a 175 euro al mese per ogni figlio minorenne, forchetta che si restringe per i figli tra i 18 e i 21 anni di età, per i quali è previsto un contributo che varia dai 25 euro agli 85 euro al mese.

Per avere il contributo massimo occorre avere un Isee inferiore ai 15mila euro. Chi ha un Isee superiore ai 40mila euro annui riceve comunque il contributo minimo previsto. Chi volesse percepire l’assegno unico universale senza presentare l’Isee ne ha facoltà, limitandosi però a ricevere il minimo per ognuno dei figli a carico.

I figli maggiorenni possono richiedere il contributo in modo autonomo presentando un Isee per conto proprio.

Sono attese novità per il 2023, anno durante il quale l’Inps erogherà il contributo automaticamente a quei nuclei famigliari dei quali conosce la situazione reddituale e, non da ultimo, l’assegno dovrebbe aumentare della rivalutazione dell’8% indicizzata all’inflazione. Non sarà più necessario farne richiesta a patto che non ci siano state variazioni Isee nel corso del 2022.

Chi può richiederlo e come viene versato

Possono accedere all’assegno unico i genitori che hanno cittadinanza italiana o un permesso di soggiorno valido, che hanno residenza o domicilio e che sono soggetti fiscali sul territorio nazionale.

È l’Inps a provvedere al versamento, accreditandolo sull’Iban comunicato al momento della richiesta (i figli maggiorenni dovranno comunicare coordinate bancarie a loro stessi intestate), mediante versamento in contanti presso gli uffici postali oppure direttamente con il Reddito di cittadinanza per chi lo percepisce.

L’importo riconosciuto può essere simulato collegandosi all’apposito strumento messo a disposizione dall’Inps mentre, per le richieste è necessario accedere al sito Inps mediante Spid, Cie o Cns.

In alternativa si può chiedere il supporto di un Caf autorizzato.

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