L'incubo Grecia torna a far paura, l'Ue: "Riforme subito o default"

Nelle casse pubbliche restano 2 miliardi di euro per pagare pensioni e stipendi pubblici. Senza accordo Atene non riuscirebbe rimborsare i 950 milioni dovuti al Fmi

L'incubo Grecia torna a far paura, l'Ue: "Riforme subito o default"

L'incubo Grecia torna a terrorizzare l'Europa. E, in scia alle paure che aleggiano su Atene, monta nuovamente la tensione sui principali mercati finanziari del Vecchio Continente. La Commissione Ue ha espresso insoddisfazione sui progressi fatti finora da Atene, tanto che l'ipotesi di un accordo in occasione dell'Eurogruppo a Riga, in programma il 24 aprile, si allontana sempre di più. Non arrivare all'accordo significa non ricevere gli aiuti per il Paese, che rischierebbe così il default a maggio, quando scadranno i prestiti al Fondo monetario internazionale.

È sempre più allarme liquidità per la Grecia. Nelle casse pubbliche restano appena due miliardi di euro che il governo utilizzerà per pagare, a fine mese, le pensioni e gli stipendi degli statali. Senza un accordo in extremis con i creditori, Atene non avrebbe però le risorse per rimborsare i 950 milioni di euro dovuti al Fmi nel mese di maggio. In mancanza di un’intesa, la Grecia può solo sperare che le entrate fiscali (calate subito dopo l’elezione di Alexis Tsipras e poi stabilizzatesi sui 4 miliardi di euro mensili) di inizio maggio siano sufficienti a reggere finchè la Troika non avrà dato il via libera al piano di riforme economiche del governo."Un accordo sul nuovo programma per la Grecia - ha esortato il responsabile del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Poul Thomsen - deve essere raggiunto prima dell’estate". Parole dure sono arrivate anche da Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, che avrebbe escluso un accordo al prossimo incontro dei ministri delle Finanze. Senza accordo non si sbloccherà la nuova tranche di aiuti da oltre 7 miliardi di euro che potrebbe dare fiato alle risicate finanze di Atene alle prese con le prossime scadenze sul debito ed evitare il default tecnico del Paese.

Notizie che si sono riflesse subito sui mercati finanziari, colpiti oggi da una pioggia di vendite. Francoforte cede il 2,58%, Madrid segna -2,17%, Parigi -1,55%, Londra -0,93%. L’indice Ase di Atene lascia sul terremo il 3%. Pesanti anche Lisbona che perde il 2,26%, Amsterdam -1,85%, Bruxelles -1,92%. Male Piazza Affari dove l'indice Ftse Mib cede 2,4 punti percentuali, anche se alcuni analisti segnalano come le rinnovate tensioni sulla Grecia siano l'occasione per un ritracciamento del paniere che da inizio anno ha mostrato un guadagno di circa 20 punti percentuali. Senza dimenticare che la scorsa settimana l'indice Stoxx Europe 600 aveva raggiunto i massimi storici. Sul mercato secondario si amplia lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi che sfonda i 140 punti base, con il rendimento del bond decennale italiano all'1,47%.

I timori per un default della Grecia e una sua uscita dall'euro sono alimentati anche dall'indiscrezione del Financial Times, secondo cui il governo ellenico avrebbe approcciato in maniera informale l'Fmi per chiedere più tempo per restituire il prestito in scadenza. L'istituto di Washington avrebbe però rigettato la richiesta, suggerendo di non procedere con una richiesta formale. Da ultimo due giorni fa Standard & Poor's ha tagliato il rating della Grecia portandolo a "CCC+" dal precedente "B-".

L'outlook è negativo poiché esiste la possibilità di un ulteriore downgrade nel giro di un anno. "Le prospettive economiche del Paese - si legge nella nota diffusa dall'agenzia - potrebbero peggiorare ulteriormente a meno di un accordo tra la Grecia e i suoi creditori".

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