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Il ministro olandese stronca gli Eurobond: “Non sono una soluzione”

Secondo il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra gli Eurobond non possono essere una soluzione alla crisi economica provocata dal nuovo coronavirus

Il ministro olandese stronca gli Eurobond: “Non sono una soluzione”

Il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra ha ribadito il concetto più volte espresso dal cosiddetto fronte rigorista dell'Ue: gli Eurobond non possono essere una soluzione alla crisi economica provocata dal nuovo coronavirus.

Nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Hoekstra (nei giorni scorsi duramente attaccato dal premier portoghese) è subito chiaro: "Anche nella strategia di lungo termine dobbiamo assicurarci che l'Unione Europa sviluppi resilienza e prosperità capaci di durare nel futuro. Concordo sul fatto che gli strumenti per riuscirci debbano essere comuni, ma ci sono differenti punti di vista".

A detta del ministro, gli strumenti per aiutare i Paesi sono già stati messi sul tavolo da Bruxelles: "A nostro avviso la Bce sta facendo abbastanza e gli Eurobond non rappresentano una soluzione. Per noi l'obiettivo è duplice: rispondere alle esigenze immediate e assicurarci che a lungo termine gli stati membri e la zona euro siano resilienti".

La ricetta del ministro olandese

Per quanto riguarda il Fondo salva-Stati, la cui attivazione con o senza condizioni legate all'austerità sarà discusso nell'imminente Eurogruppo, la situazione è ancora complessa. “In passato - ha ricordato Hoekstra - il Fondo Salva Stati ha dato ottimi risultati. Comunque è difficile dire come proseguirà la discussione, ne stiamo parlando con i partner Ue". Anche qui, come con gli Eurobond, l'Europa è spaccata in due schieramenti. Da una parte troviamo il gruppone compatto dei governi del Nord, che non intende assolutamente fare sconti per nessun motivo; dall'altra ci sono gli anti rigoristi, tra cui l'Italia.

In ogni caso la ricetta di Hoekstra è una: creare "stabilità", non il suo "contrario". "Credo fermamente nella collaborazione europea – ha spiegato il ministro - ho avuto il privilegio di vivere anche fuori dall'Olanda, in Italia, Germania e Francia. Concordo sul fatto che dobbiamo agire insieme visto che i nostri Paesi sono totalmente interconnessi dal punto di vista economico e dei valori. Dobbiamo creare più stabilità, non più instabilità”.

La grande domanda è come. Su questo Hoekstra prova a dare una risposta diplomatica ma emblematica: “Su questo abbiamo opinioni diverse, ma l'Olanda lavora per creare ponti, non per dividere. Inoltre dobbiamo essere realisti, non sappiamo quanto durerà la crisi e che impatto avrà. In Parlamento mi è stato chiesto se posso garantire che nessuna azienda fallisca.

La mia risposta è che come governi e come Unione saremo capaci di uscire da questo momento, ma in tutta onestà devo anche dire che in Olanda e in Europa alcune imprese finiranno nei guai. Il nostro obiettivo è limitarli e far tornare aziende e persone a camminare sui propri piedi il più in fretta possibile".

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