Non c'è pace per il Monte dei Paschi di Siena. Impegnata nel difficile cammino di rilancio, la banca senese si è vista tagliare il rating da Standard&Poor's (S&P), proprio alla vigilia della presentazione alla Commissione europea del progetto di ristrutturazione che dovrebbe vedere i vertici a Bruxelles all'inizio della prossima settimana, forse anche domani. Proprio Bruxelles entro la fine di agosto dovrà approvarlo in via definitiva, dando anche il via libera ai 4,7 miliardi di Monti-bond che sono arrivati a Rocca Salimbeni. Una partita importante però si sta giocando anche nel cuore della città toscana. È quella dell'abolizione, nello statuto, del limite del 4% per i soci privati (viatico all'ingresso di nuove forze nel capitale). Un limite che riguarda in particolare il diritto di voto nelle assemblee e che fino ad ora aveva il compito di salvaguardare il socio di maggioranza relativa, la Fondazione Mps. S&P, nella notte italiana, ha intanto abbassato il proprio giudizio sulla banca a «B» da «BB», sottolineando che su richiesta della stessa ha ritirato il rating. «Al momento del ritiro - spiega l'agenzia - l'outlook di Mps era negativo e rifletteva la possibilità di un ulteriore taglio dei rating se avessimo percepito un deterioramento della capitalizzazione». Il downgrade riflette anche i recenti risultati della banca per l'esercizio 2012 e per il primo trimestre 2013. Tornando invece al nodo 4%, dopo l'ok del cda, il prossimo appuntamento è per l'assemblea del 18 luglio.
Dopo le sollecitazioni al via libera arrivate dall'Ue e dalla Banca d'Italia, si ipotizza anche una mossa del ministero dell'Economia. Via XX Settembre potrebbe infatti, proprio in vista dell'assise del 18 luglio, prendere posizione sul tema.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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