Monti difende la Lagarde: "Sullo spread ha ragione"

L’ex presidente del Consiglio difende la posizione assunta dal capo della Bce nemmeno una settimana fa. Molto prima del bazooka da 750 miliardi

Monti difende la Lagarde: "Sullo spread ha ragione"
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L’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, si rende protagonista di una dichiarazione che farà discutere. "Credo che le cose dette l’altro giorno dalla presidente della Bce Christine Lagarde, in modo del tutto incauto dal punto di vista della comunicazione, fossero banalmente vere". Il senatore a vita, partecipando a una diretta sul profilo Facebook di +Europa, difende la presidente della Bce. "Se ci riferiamo agli spread relativi, cioè tra i diversi Paesi, nemmeno il suo predecessore Mario Draghi ha mai chiuso gli spread tra i Paesi. Anzi, in una primissima fase del suo mandato, li ha lasciati dilatare", ha osservato ancora l’ex premier.

Cosa interessante: le parole sui differenziali che, nemmeno una settimana fa, hanno avuto l’effetto di far crollare i mercati europei, secondo alcuni retroscena non sarebbero state farina del suo sacco. Lagarde le avrebbe prese in prestito. Il copyright è di Isabel Schnabel, economista tedesca che fa parte del comitato esecutivo della Bce. Cosa ci rivela questo particolare? Oltre alla superficialità con cui l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale si sta occupando del destino di un’intera comunità, l’uscita infelice farebbe capire chi è che conta davvero all’Eurotower.

Non c’è dubbio, infatti, che tra i riferimenti dell’economista francese, notava il Corriere della Sera, ci sia il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, l’ex presidente anti Draghi dell’istituto di Francoforte. A nulla, nei fatti, è servita la rettifica consegnata qualche ora più tardi dalla Lagarde alla Cnbc, sulla battaglia che la Bce starebbe combattendo per evitare la frammentazione dell’eurozona. Troppo tardi. Nel frattempo, i mercati europei avevano già bruciato 700 miliardi.

Tutto questo fino alla notte appena trascorsa. Quando dalla Bce è stato dato l’ok a un nuovo quantitative easing di dimensioni massicce: 750 miliardi di euro di titoli da acquistare per sconfiggere l’emergenza economica innescata dal coronavirus. La Banca centrale europea - dopo una lunga conference call dei governatori in notturna – è andata al contrattacco di fronte al crollo delle Borse e alla fiammata degli spread che rischiava di rimettere in discussione le fondamenta dell’euro. "Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie", ha spiegato Lagarde.

"Non ci sono limiti all’impegno della Bce per l’Euro", è la frase che, significativamente, va a sostituire, e allo stesso tempo confermare, il "whatever it takes" di Draghi che proprio Lagarde non aveva voluto far proprio solo pochi giorni fa.

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