Economia

Pensioni e tasse: spunta la "sorpresa" a gennaio

Un tesoretto di 8 miliardi di euro verrà utilizzato per il ricalcolo delle pensioni e per il taglio di Irpef (più probabile) o Irap: ecco cosa sta per cambiare

Pensioni e tasse: spunta la "sorpresa" a gennaio

Il governo ha a disposizione un tesoretto di 8 miliardi di euro con il quale può mettere mano a tagli che riguardano Irpef, Irap e pensioni: il problema sta a cosa dare priorità.

Cosa dicono i sindacati

Secondo la Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) la riduzione "deve interessare l'Irpef e non l'Irap" che "eleverebbe le buste paga e le pensioni degli italiani, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna" affermano dalla Cgia. Il taglio dell'Irap, invece, favorirebbe maggiormente le grandi imprese a discapito delle medie e piccole soffocate da un anno e mezzo di pandemia e con maggiori problemi rispetto a quelle con un fatturato maggiore.

La pensano in questo modo anche Cgil e Cisl che stanno sollecitando l'esecutivo affinché si possa ridurre l'Irpef per favorire i dipendenti e chi è già in pensione. "È il momento di fare questa scelta vista la crescita dei prezzi e l'abbassamento di pensioni e salari in questi anni", afferma il segretario della Cgil Landini a Today. Gli fa eco il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra per il quale bisogna "concentrare tutti gli 8 miliardi del Fondo Fiscale per abbattere il cuneo fiscale e le prime aliquote Irpef".

Ecco i tagli previsti

Lo schema è il seguente: sei miliardi saranno destinati ai lavoratori e due alle imprese: secondo le prime indiscrezioni, il taglio Irpef si avrebbe con lo scaglione del 38% per i redditi compresti fra 28 a 55mila euro che farebbe aumentare le buste paga tra 300 e i 400 euro per sette milioni di italiani (non male). Comprese nella cifra anche la revisione delle detrazioni fiscali e l'esonero dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive per piccole e medie imprese. Capitolo pensioni: questo intervento favorirebbe tasse minori anche a chi è uscito dal mondo del lavoro portando sulle tasche dei pensionati cifre fino a 126 euro in più l'anno.

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, il dopo Quota 100 vedrà una probabile soluzione "ponte" con Quota 102, l'uscità cioé dal mondo lavorativo a 63 anni di anzianità e 39 di contributi ma con alcune categorie lavorative considerate usuranti la possibilità di procedere con la pensione anticipata. "Bisogna ritornare al contributivo, vedremo insieme a quale età", ha affermato Draghi parlando della misura prevista dal 2022. Staremo a vedere, intorno alla riforma delle pensioni ci sono ancora molti punti in cui l'esecutivo non si trova propriamente d'accordo.

E il tempo a disposizione sta per scadere.

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