Ora-X per la stretta sulle polizze

A gennaio le nuove regole europee per il settore assicurativo. Attenzione ai conflitti di interesse

Camilla ContiFra poche settimane i risparmiatori italiani non dovranno solo saper fare i conti con le nuove regole sul bail in bancario ma anche con la rivoluzione che dal primo gennaio investirà il mondo delle assicurazioni. I tre pilastri delle norme di «SolvencyII» riguardano i nuovi requisiti patrimoniali, il governo societario e la sicurezza delle compagnie per garantire la loro tenuta anche in caso di nuove crisi dei mercati. Al quadro dei nuovi regolamenti sta lavorando da mesi l'Ivass, l'autorità di vigilanza delle assicurazioni presieduta da Salvatore Rossi (che è anche il direttore generale di Bankitalia). Il primo vero test di prova per il nuovo regime saranno le relazioni del primo trimestre 2016, che saranno approvate tra aprile e maggio. In generale, le nuove regole dovrebbero consentire di identificare e misurare con più efficienza e trasparenza che in passato i rischi assunti, nei tre ambiti principali (di mercato, quelli operativi e di credito) e anche in altri trasversali (come i rischi reputazionali, di concentrazione del credito e quelli strategici). L'obiettivo è tutelare sia gli azionisti sia i consumatori che acquistano i prodotti assicurativi. Le assicurazioni stanno infatti cambiando pelle, con investimenti in settori alternativi, come il debito immobiliare o i mutui commerciali, attività che tradizionalmente facevano capo alle banche. Inoltre spesso le polizze combinano aspetti assicurativi e finanziari (si pensi al caso delle unit linked). In questi casi il default di una delle componenti sottostanti rischia di diffondere l'influenza negativa sull'intero prodotto. I criteri di valutazione dei rischi cambiano, inoltre da Paese a Paese, e a differenza del sistema bancario non è stata creata una unione bancaria. L'ultimo stress test effettuato dall'Ivass alla fine dello scorso anno aveva fotografato imprese italiane più stabili rispetto ai concorrenti europei ma c'era comunque un 20% delle imprese italiane che, con bassi tassi, avrebbe avuto bisogno di aumentare il capitale. Di certo, dopo gli effetti disastrosi del salva-banche i risparmiatori tengono le antenne alzate. Anche se si tratta di polizze e non di conti correnti o obbligazioni. «A causa del contesto di bassi tassi di interesse, i rischi finanziari sono sempre più a carico dei consumatori, ma i consumatori spesso non sono sostenuti in misura sufficiente ad assumerli», è del resto uno dei messaggi contenuti nel rapporto pubblicato il 15 dicembre dall'Eiopa, l'autorità europea delle assicurazioni e dei fondi pensione. Che punta il dito su «un'assenza di trasparenza sui prodotti complessi, alcune questioni che riguardano la gestione dei reclami e il basso grado di educazione finanziaria» da tenere sotto vigilanza.

Complice, infatti, l'espandersi della digitalizzazione dei servizi e delle vendite, la complessità di certi prodotti è tale che la formazione professionale e le competenze tecniche sono sempre più della massima importanza. La gestione dei potenziali conflitti di interesse in cui si trovano le compagnie assicurative viene considerato dal supervisore europeo un «elemento centrale per la stabilità dell'intero sistema».

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