Camilla ContiPiazza Affari concede un'altra chance a Rcs e al rilancio del gruppo che, scommette il mercato, riuscirà ad evitare l'aumento di capitale da 200 milioni. Almeno per ora.Sembra essere questa la reazione a caldo della Borsa alle rassicurazioni arrivate in durante l'assemblea dei soci dal neo amministratore delegato, Laura Cioli. Il titolo ha chiuso la seduta di ieri mettendo a segno un balzo del 4,34% a 0,48 euro dopo essere stato anche sospeso per eccesso di rialzo quando segnava un +10 per cento. L'assemblea ha dato a larga maggioranza il via libera alla delega al cda per ricapitalizzare la società editoriale fino a 200 milioni entro il 30 giugno del 2017. Delega, ha sottolineato la Cioli, che «ci consente di avere flessibilità, ma non implica la necessità di fare adesso un aumento» che quindi «non è inevitabile altrimenti lo avremmo già fatto con la delega che abbiamo ancora». Il supporto ricevuto dagli azionisti assicura a Rcs «la massima autonomia nelle future scelte strategiche», ha poi aggiunto l'ad per la quale procede il cammino a tappe forzate che passa prima dalla presentazione del nuovo piano industriale (sarà approvato domani e annunciato al mercato lunedì 21 dicembre) e poi dall'«individuazione della migliore articolazione della struttura patrimoniale e finanziaria della società». Ovvero dalla ristrutturazione dei debiti con le banche finanziatrici. Con l'auspicio di «concludere velocemente». Le banche però, fanno notare fonti finanziarie, vogliono vedere i dettagli del business plan prima di concedere una tregua sul debito, quella che in gergo finanziario si chiama stand still. Lasciandosi aperta la possibilità di chiamare la ricapitalizzazione se il piano non sarà soddisfacente.Sul fronte della strategia industriale e delle eventuali nuove cessioni utili a fare cassa, Cioli ha spiegato che sulle attività televisive in Spagna di Veo la società ha ricevuto «delle manifestazioni di interesse». Non c'è ancora una data, «ma abbiamo diversi soggetti che stanno proponendosi. Venderemo se e solo se avremo un prezzo interessante. Non siamo nelle condizioni di doverlo fare», ha proseguito l'ad che poco più di un mese fa ha preso il posto di Pietro Scott Jovane. Intanto, dalla lettura del libro soci fatta ieri dal presidente Maurizio Costa in avvio dei lavori, non risultano variazioni nell'azionariato.
Fca in particolare resta al 16,734%, Diego Della Valle al 7,325%, Mediobanca al 6,25%, Finsoe al 4,601%, Pirelli al 4,433%, Intesa Sanpaolo al 4,176%, Invesco al 4,835%, Urbano Cairo è al 4,616% e Paolo Rotelli al 2,744 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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