"Lo spread in Italia sale perchè il referendum aggiunge un rischio a un quadro di per sè già incerto". Lo dice l'economista Giacomo Vaciago, secondo il quale "in un mondo dominato dall'incertezza anche i nostri fondamentali non stanno andando per niente bene".
"Lo spread - spiega Vaciago - è un termometro tra noi e la Germania, è il più citato ma non è l'unico. È un termometro del fatto che l'economia italiana se la passa male, in un contesto dominato dall'incertezza. Il 4 dicembre noi facciamo il referendum costituzionale e l'8 novembre gli Stati Uniti fanno un altro referendum per decidere il presidente della Repubblica".
"È la prima volta - precisa l'economista - che al mondo interessa la nostra Costituzione. Anzi, il mondo sperava in un Sì alla grande al referendum, ma, qualunque sia l'esito del voto, così non sarà".
"Inoltre - aggiunge - non è solo lo spread sui titoli di stato che va male. C'è anche l'indice sull'andamento del nostro manifatturiero, che non va per niente bene, mentre quello tedesco è ai massimi storici. E poi c'è quello sui bancari, che risente della crisi di Mps. In sostanza tutti i termometri dell'economia italiana, non solo lo spread, ma anche gli indicatori dell'economia reale e delle banche stanno dicendo che l'Italia va male. L'unica speranza era rimasta la riforma della Costituzione e forse ora salta anche quella. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E allora, che cosa dire: auguri per il 4 dicembre...".
Vaciago non però idea di cosa possa accedere dopo il 4 dicembre: "I fondamentali reali, come il manifatturiero, non cambiano, ma i finanziari sì. Chi investe in Italia, specie nelle banche, dopo il 4 dicembre qualunque sia il risultato del referendum si troverà di fronte a un paese diviso. La speranza di una riforma condivisa ce l'hanno già rubata, quindi l'incertezza rimarrà. Quello che fa peggio ai mercati non è il rischio, che è il loro mestiere, ma è l'incertezza. Per cui non ho la minima idea di cosa potrà succedere. Ripeto, il referendum aggiunge rischio a incertezza".
"In ogni caso - conclude Vaciago - i tempi sono molto perturbati da fattori generali.
È da un po' che lo spread in Italia pian piano risale e lo spread è molto reclamizzato, ma non è l'unico differenziale che conta. E tutti, anche gli altri, ci dicono che l'Italia va peggio del resto del mondo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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