Conti in spolvero per il gruppo Salini Impregilo che ha archiviato i primi sei mesi dell'anno con ricavi consolidati adjusted pari a 2,73 miliardi - 2,71 miliardi nello stesso periodo dell'anno scorso - che includono rispettivamente 96,2 milioni e 98,7 milioni di ricavi delle joint venture non consolidate di Lane. I dati non sono dunque comparabili in quanto il conto economico 2015 non includevano il consolidamento di Lane.
«I ricavi sono in linea con le attese e la marginalità è migliore delle aspettative», ha commentato l'ad Pietro Salini sottolineando anche che il backlog (ovvero le opere acquisite da realizzare) «raggiunge livelli record per il gruppo, oltre 31 miliardi per le costruzioni». Il debito lordo è ora pari a 2,44 miliardi, evidenziando un incremento rispetto al debito al 31 dicembre 2015 pari a 621,4 milioni, dovuto essenzialmente a componenti straordinarie come il finanziamento per l'acquisizione di Lane di circa 429 milioni, l'acquisto di Asphalt Roads and Material per circa 34 milioni, altre acquisizioni di quote di progetti per ulteriori 28 milioni oltre a 130 milioni per le necessità di finanziamento della gestione ordinaria.
Il debito lordo al 30 giugno 2016 include tra l'altro prestiti obbligazionari per un totale di 711 circa milioni di cui: 428,3 milioni con cedola a tasso fisso di 3,75% con scadenza nel 2021, e 283 milioni con cedola a tasso fisso di 6,125% con scadenza nel 2018.
A fine giugno 2016 il portafoglio ordini totale è risultato pari a 38,4 miliardi, di cui 31,3 miliardi relativi alle costruzioni e 7,1 miliardi alle concessioni. Il totale dei nuovi ordini, comprensivo delle variazioni, a fine luglio ammonta a 6,8 miliardi.
Confermato l'obiettivo di chiudere il 2016 con un fatturato superiore a 6,1 miliardi. L'indebitamento netto di fine anno, escludendo il finanziamento per l'acquisizione di Lane, sarà sostanzialmente in linea con quello di fine 2015.RE
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