Per il Sole 24 Ore arriva il test dei maxi-tagli

Moscetti: «Non ci saranno altre dismissioni» Il ruolo di Intesa e gli equilibri in Confindustria

Per il Sole 24 Ore arriva il test dei maxi-tagli

Cda fiume per le linee guida del rilancio del Sole 24 Ore. Sul tavolo, un piano «che non prevede alcuna dismissione all'interno dell'attuale perimetro», ha detto l'ad Franco Moscetti a margine della presentazione di una mostra a Palazzo Reale prima di andare all'appuntamento con il board iniziato nel pomeriggio di ieri e ancora in corso quando questo giornale è andato in stampa.

La missione di Moscetti non è semplice: il gruppo è finito nella black list della Consob e rimasto, con la fine del 2016, senza capitale, a secco di liquidità e con un debito bancario da rinegoziare di oltre 50 milioni. Come anticipato dal Giornale lo scorso 14 febbraio, la strategia poggerà su due pilastri: drastica riduzione dei costi per risparmiare almeno 10 milioni e ridefinizione del prodotto principale, cioè il quotidiano, riducendone il formato e la foliazione. Le due componenti daranno come risultato l'importo dell'aumento di capitale che sarà necessario per mettere in sicurezza la continuità aziendale al momento assicurata dalle banche.

Le sorti del gruppo sono dunque appese alle mosse non solo degli azionisti, ovvero di Confindustria che in tasca avrebbe «munizioni» per non più di 40 milioni di euro, ma anche dei creditori. In primis Intesa che però darà una mano solo di fronte a una pesante riorganizzazione che renda il gruppo editoriale più appetibile per nuovi soci (Confindustria, oggi al 67%, potrebbe scendere al 51%). «Siamo disposti a dare credito laddove ci sia un capitale di rischio adeguato, un piano imprenditoriale sostenibile e prospettive positive per l'attività dell'impresa», ha sottolineato l'11 gennaio il presidente dell'istituto, Gian Maria Gros-Pietro.

Il rilancio del Sole si intreccia, intanto, con imminente tornata di nomine al vertice delle tre associazioni «territoriali» che erogano il maggior contributo a Viale dell'Astronomia, e per questo si vedono assegnati più posti all'interno del Consiglio Generale: Assolombarda, Confindustria Bergamo e l'Associazione Industriale Bresciana. A Milano il numero uno di Assolombarda, Gianfelice Rocca, gradirebbe passare il testimone al suo vice Carlo Bonomi (alla guida del gruppo biomedicale Synopo) mentre c'è chi auspica la discesa in campo di Sergio Dompé, attuale presidente di Farmindustria.

A Brescia, invece, nella sfida per la presidenza degli industriali si prospetta una sfida fra Franco Gussalli Beretta, presidente della fabbrica d'armi, e Giuseppe Pasini, al timone del gruppo siderurgico Feralpi e attuale vicepresidente dell'associazione, nonché in ottimi rapporti con Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa che a Brescia conta ancora molto. Come al Sole.

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