Economia

Stellantis, Fiom Cgil: "Tavares ci incontri e discuta di fabbriche"

De Palma: "In caso contrario andremo a Parigi". Transizione green e piano impianti

Stellantis, Fiom Cgil: "Tavares ci incontri e discuta di fabbriche"

Torna a scaldarsi il clima sindacale attorno a Stellantis. Tante le preoccupazioni dettate dalle azioni per far fronte alla transizione energetica che riguardano gli stabilimenti. L'ad Carlos Tavares sarà a Torino il 20 settembre, ma nella sua agenda, peraltro ancora nella fase di completamento, non figurano al momento incontri con i sindacati. Di sicuro c'è che il top manager vedrà, tra gli altri, il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ma non - al momento - i rappresentanti dei lavoratori. Tanto è bastato per indispettire Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil, il quale si dice pronto a organizzare una missione direttamente a Parigi, al quartier generale di Tavares. «Se Maometto non va alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto», ha affermato il leader del sindacato metalmeccanico. «Organizzeremo una campagna di assemblee nelle prossime settimane per ragionare con i lavoratori sul fatto che se il dialogo non c'è dobbiamo provare a prendercelo. Poi sarà nella disponibilità di Tavares decidere. Andare a Parigi non è una provocazione, è la ricerca di un dialogo». Il programma definitivo del viaggio di Tavares nel capoluogo piemontese sarà comunque reso noto poco prima del suo arrivo e non è escluso che veda anche una delegazione sindacale.

L'adattamento delle fabbriche alla progressiva e rapida elettrificazione delle gamme comporta, infatti, la revisione degli spazi per ridurre i costi e adeguarle alla richieste del mercato. «Non chiudiamo impianti - ha precisato nei giorni scorsi Arnaud Deboeuf, chief manufacturing officer di Stellantis - ma cerchiamo di adattarle alle nuove sfide».

Ci sono poi gli inconvenienti, legati ai lavori di ammodernamento, come quello accaduto a Melfi, che bloccano le produzioni. Anche il governo ha drizzato le antenne: «Dobbiamo evitare che si consolidi il ridimensionamento delle fabbriche italiane», afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Le azioni di Stellantis, come quelle di altri costruttori di veicoli, seguono comunque la logica di un obiettivo che, secondo la volontà della Commissione Ue, porterà nel 2035 alla realizzazione di sole auto elettriche. Gli allarmi per le ripercussioni del progetto dell'Ue sulle strategie industriali sono suonati da tempo. E ora si palesano i primi effetti che preoccupano i sindacati nonostante le rassicurazioni.

«Come Fiom Cgil - avverte De Palma - abbiamo avanzato proposte sui modelli da fare a Mirafiori e per il rilancio degli enti centrali. In questi ultimi anni, in Italia, sono usciti 5.000 lavoratori. Stiamo arrivando a un punto zero. Non vogliamo accompagnare allo spegnimento il sistema dell'automotive del Paese. Andare a Parigi non è una provocazione, bensì la ricerca di un dialogo. Sarà nella disponibilità di Tavares decidere». «La transizione ecologica - aggiunge Giorgio Airaudo (Cgil Piemonte) - va affiancata a una transizione sociale. C'è bisogno che la transizione generi occupazione, opportunità e possibilità di riconvertire».

Per Stellantis avanti tutta con l'elettrificazione, ma anche sul digital. Nella posizione di chief digital information officer, è stato infatti nominato Chris Taylor, «con l'obiettivo di contribuire alla trasformazione del gruppo in un'azienda tecnologica di mobilità sostenibile.

Taylor è anche esperto di cybersecurity.

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