Stellantis, Macron attacca Tavares

Il presidente francese uscente: "Ha uno stipendio choc, serve un tetto a livello Ue"

Stellantis, Macron attacca Tavares

La corsa all'Eliseo, in vista del ballottaggio del 24 aprile, ha preso di mira il maxi-compenso di 19,15 milioni percepito nel 2021 dall'ad di Stellantis, Carlos Tavares. Prima la candidata Marine Le Pen, e ora il presidente uscente, Emmanuel Macron, giudicano esagerata la cifra. Parere analogo era stato espresso anche dal ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, subito dopo che il 52,12% degli azionisti di Stellantis aveva bocciato, in assemblea, la politica di remunerazione per il Cda. A dare più peso all'affermazione di Macron sul compenso («scioccante, eccessivo, astronomico: bisogna condurre la battaglia a livello europeo perché ci siano remunerazioni che non possano essere esagerate») è il fatto che lo Stato francese, a differenza di quello italiano, è azionista di Stellantis, attraverso Bpifrance, con il 6,2%; il terzo, dopo Exor (14,4%) e i Peugeot (7,2%). È comunque singolare che, visto il coinvolgimento diretto nel gruppo, solo ora l'Eliseo si accorga di quanto Tavares guadagna.

«Bisogna darsi dei plafond - la proposta di Macron - e avere una governance per l'Europa che renda le cose accettabili. La gente non può avere problemi di potere d'acquisto e vedere poi queste cifre. Dobbiamo poter mettere un tetto».

L'idea di Marine Le Pen, che ha però riconosciuto a Tavares «i buoni risultati ottenuti, in un contesto difficile per il settore», è di far entrare i dipendenti come azionisti «per attenuare queste remunerazioni sproporzionate rispetto alla vita economica».

In una nota, la reazione di Stellantis: «Per principio, un'azienda non si esprime in campo politico. Si ricorda, però, che sotto la guida di Tavares, in meno di 8 anni, Groupe Psa è passato da una situazione di quasi fallimento al rango di azienda leader nel suo settore su scala mondiale con Stellantis, di cui ha portato avanti il progetto. E Stellantis è oggi la terza Casa automobilistica di maggior successo al mondo, che ha permesso di ridistribuire 1,9 miliardi ai dipendenti, o addirittura agli azionisti. La remunerazione di Tavares, variabile al 90% a seconda dei risultati e basata su criteri di performance, è di 19,1 milioni, inferiore a quella di Gm o Ford, e dovrebbe essere considerata in base alle dimensioni e alle prestazioni dell'azienda che sta guidando».

In Italia, intanto, la levata di scudi è del neo segretario generale Fiom, Michele De Palma, che sul caso Tavares chiede l'intervento del governo: «Lo Stato italiano lascia soli i lavoratori, che continuano a essere in cassa integrazione nell'incertezza del futuro, mentre Stellantis remunera con 19,15 milioni il suo ad, con 28,8 milioni il Cda

e distribuisce cedole per 3,3 miliardi». Nessun intervento da parte di Fim e Uilm, mentre Roberto Di Maulo (Fismic) dice di essere «per il merito, sperando che il merito arrivi a premiare anche tecnici, quadri e operai».

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