Stellantis, salgono i ricavi ma vendite giù per i chip

Fatturato oltre le attese: +12%. Soffre il business europeo (-24% le consegne). Ok invece negli Usa

Stellantis, salgono i ricavi ma vendite giù per i chip

È toccato al Cfo di Stellantis, Richard Palmer, fare il punto della situazione del gruppo sui primi tre mesi del 2022. L'ad Carlos Tavares ha infatti deciso di commentare i dati con gli analisti solo in occasione delle semestrali. La situazione internazionale preoccupante e i problemi legati al caro energia e alle materie prime non hanno inciso sui risultati finanziari, andati oltre le attese: i ricavi, infatti, sono stati di 41,5 miliardi (+12%) grazie «a migliori prezzi e mix di prodotti, oltre a cambi di conversione più favorevoli». Gli analisti avevano invece indicato un fatturato intorno a 37 miliardi.

Per le consegne di autoveicoli il dato è invece negativo: -12% a 1,374 milioni di unità, «principalmente a causa della mancata evasione di ordini per l'approvvigionamento di semiconduttori». L'impatto più significativo è in Europa (-24% a 622mila unità), mentre negli Usa le consegne sono aumentate del 6% a 480mila unità. Grazie a prodotti come Fiat Pulse, Jeep Compass, Peugeot 208 e Fiat Cronos il gruppo ha poi consolidato la sua leadership in Sus America.

E mentre Stellantis conferma la guidance per il 2022 («margini di risultato operativo rettificato a doppia cifra e flussi di cassa positivi grazie al successo dei modelli e alle partnership strategiche»), diverso è il discorso per i mercati. La previsione è che il Nord America sia stabile, contro un'attesa di +3%. In Europa le vendire sono viste passare in negativo (da +3% a -2%). Invariate le previsioni per le altre aree: +3% Sud America e +5% India e Asia-Pacifico; vendite stabili in Cina, Medio Oriente e Africa.

Prosegue il momento positivo dei veicoli di Stellantis a basse emissioni, con una crescita di oltre il 50%, rispetto al 2021, nelle vendite di elettriche pure nell'Europa allargata.

Il punto generale di Palmer: «La disponibilità di semiconduttori dovrebbe migliorare gradualmente durante la seconda metà dell'anno e nel 2023, anche se rimane difficile fare previsioni. Non posso dire quando il problema sarà risolto, ma non sono preoccupato dal punto di vista finanziario e posso rassicurare sulla capacità dell'azienda di gestire l'aumento dei prezzi delle materie prime». La guerra in Ucraina? «Per Stellantis - la risposta del manager - l'impatto è minimo sia in termini commerciali sia di forniture».

Palmer, nel congedarsi dagli analisti, si è detto molto soddisfatto per i risultati, ma non per il prezzo delle azioni. «Speriamo - il suo messaggio - che in futuro rispecchi di più il valore della società». Ieri, in Borsa, il titolo è sceso dello 0,7%, a 12,73 euro.

Guardando all'Italia, infine, la Corte dei conti, a quasi un mese dal via libera del governo, ha registrato il «Decreto Automotive» voluto dal ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che prevede incentivi per l'acquisto di auto e moto non inquinanti.

Per entrare in vigore, però, serviranno la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale e l'operatività della specifica piattaforma. Dalla rapidità delle ultime incombenze dipenderà un primo parziale riscontro positivo degli ecobonus già in maggio.

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