
Antonio Filosa, da ieri nuovo ceo di Stellantis, rivolge subito un segnale di attenzione verso l'Italia, dove è nato nel 1973 (il 26 giugno compirà 52 anni): nel leadership team, presentato il giorno del suo insediamento, figurano gli italiani Davide Mele (Product planning), Emanuele Cappellano (responsabile per il Sud America e di Stellantis Pro One, business unit dei veicoli commerciali) e Monica Genovese (Purchasing). A riportare direttamente al ceo, inoltre, sarà anche Giorgio Fossati (General Counsel). Si può dire, a questo punto, che le fondamentali Americhe sono nelle mani di due italiani: lo stesso Filosa (Nord, che ha mantenuto per sé, con i relativi marchi) e, appunto, Cappellano (Sud). Confermato, inoltre, al volante dell'Europa allargata e come coordinatore dei marchi che fanno capo al Vecchio continente, l'italo-francese Jean-Philippe Imparato il quale, insieme agli altri brand, trova ora anche Maserati. Il Tridente, dunque, non rappresenterà più, come è stato nel passato, un marchio "sganciato" dal gruppo. Un altro possibile segnale di Filosa, a questo punto, in direzione di un rilancio.
Tra i manager, non farà più parte di Stellantis il francese Maxime Picat, dopo che il presidente John Elkann gli ha preferito Filosa per il ruolo di ceo. Crescono, a questo punto, le possibilità che Picat prenda il posto del dimissionario Luca De Meo al vertice di Renault. Del resto, sia Stellantis sia il gruppo della Losanga hanno in comune lo Stato francese come azionista.
E se Doug Ostermann, americano, sarà ancora il cfo del gruppo, allo stesso tempo dovrà anche occuparsi di fusioni, acquisizioni e joint-venture. Un'altra indicazione che perviene dalle nomine rese note da Filosa, ovvero la ricerca di collaborazioni e opportunità per rafforzare la struttura del gruppo. Richard Palmer (ex Fca), che mesi fa si diceva dovesse fare da "ponte" verso la guida Filosa, resta consulente strategico della società. All'americano Ralph Gilles la responsabilità del design e al vulcanico francese, ma da tanti anni in Italia, Olivier François, la direzione del Marketing.
Questi, dunque, i nomi di spicco della squadra che affiancherà Filosa nel complicato compito di ridare vigore al gruppo, risollevare il morale alla forza lavoro (soprattutto quella italiana) e mettere ordine alla galassia di marchi (14), oltre al partner cinese Leapmotor, magari attraverso sacrifici (Lancia?) e accorpamenti sempre in famiglia (Abarth e la francese Ds?).
Un impegno delicato lo attende soprattutto nella "sua" Italia dove la saturazione degli impianti, secondo gli ultimi dati di AlixPartners, è scesa dal 75% del 2019 al 35% (il 55% in Europa) previsto per il 2025, abbondantemente sotto il livello di guardia. Nelle prossime settimane, in proposito, il capo dell'Europa allargata, Imparato, dovrebbe presentare il "Piano Italia" nuovamente rivisto, mentre dopo l'estate sarà la volta del "Piano strategico globale" di Filosa.
Lo stesso nuovo ceo sarebbe atteso a Torino in luglio dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e sempre per il prossimo mese il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva annunciato la convocazione del Tavolo automotive che potrebbe rappresentare, per Filosa, la prima uscita pubblica e di confronto con la filiera.