Telecom Italia non venderà il Brasile e neppure le torri di Inwit, e conta di sistemare i conti tagliando le spese. Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo e presieduto da Giuseppe Recchi ha anche migliorato la guidance 2016, stimando una crescita organica dell'ebitda domestico a una cifra, mentre prima era indicato stabile. In Borsa, dopo i ribassi dei mesi scorsi, il titolo ha così fatto un balzo del 7,7% a 0,74 euro, sulla scia dei risultati semestrali e dell'accordo con Fastweb sulla rete in fibra annunciati martedì.
A maggio «avevamo detto - ha spiegato l'ad Flavio Cattaneo in conference call- quanto importante fosse il raggiungimento dei risultati, il secondo trimestre è stato il mio primo trimestre come ceo e sono orgoglioso di annunciare che è stato il migliore dal 2009, dimostra che le azioni intraprese hanno portato i risultati voluti». Quanto alle prossime strategie l'ad promette una ridefinizione dei prezzi della banda ultralarga che saranno lanciati con una importante campagna pubblicitaria a settembre. Lo stesso accordo con Fastweb aiuterà Tim a fronteggiare il rischio concorrenza che arriverà da Enel Open Fiber e Metroweb. Quanto ancora all'assecon Fastweb, Telecom è in contatto con l'Antitrust «per verificare eventuali problemi - ha proseguito Cattaneo - ma penso che non ce ne siano».
Dal perimetro dell'accordo è stata stralciata Milano perché sarebbe servito un'intesa a latere nella fibra con Metroweb.
Milano è una della 30 città più redditizie su cui la società vuole accelerare per lo
sviluppo della rete a banda ultralarga. Mentre il taglio di 170 dirigenti dal gruppo comporterà al 2018 risparmi per 30 milioni. Intanto il finanziere Xvier Niel ha venduta l'ultima tranche di titoli Telecom in portafoglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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