Il terrorista islamico ti guarda dalla porta accanto o ti sorride quando ti incrocia nel reparto verniciatura, in fabbrica. È sicuramente ben integrato, un buon lavoro e una paga decente, con questi chiari di luna, una casa dignitosa. Magari il suo Comune di residenza lo aiuta addirittura a pagare laffitto.
I milanesi provano, dopo larresto dei due marocchini regolari, regolarissimi - che progettavano stragi, lo stesso sconcerto dei londinesi che subirono un sanguinoso attentato da musulmani di cittadinanza britannica. La minaccia del terrorismo islamico è globale, la prima linea di quella guerra infame può attraversare qualsiasi città dellOccidente, non esistono zone franche. E i pericoli non fermentano soltanto fra gli irregolari abituati a nascondersi dietro volti diversi e decine di nomi dalla difficile pronuncia.
È confortante che le forze dellordine siano riuscite a neutralizzare gli aspiranti martiri prima che passassero allazione. La guardia è alta, non cè motivo di abbandonarsi al panico, ma non cè nemmeno da cullarsi nella speranza sciocca che, tanto, certe cose succedono sempre agli altri, in altri Paesi. La minaccia del terrorismo internazionale è concreta e sarebbe bene che tutte le forze politiche ne prendessero atto. Spesso le polemiche su questo tema ricalcano spartiti ideologici che prescindono dalla realtà.
Talvolta chi mette in guardia contro le minacce che fermentano in circoli pseudo culturali e pseudo religiosi viene accusato di razzismo e di disprezzo per i diversi, ma la realtà non tiene conto del politicamente corretto.
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