Stefano, poliziotto sospeso, 40 anni. Tutto è cominciato 7 anni fa, scommettevo su eventi sportivi. Ma riuscivo a non sforare il budget mensile, 200 euro. Poi sono passato alle corse dei cavalli e mi sono distrutto. Ero un sottufficiale di polizia, molto stimato, ma limpulso del gioco era più forte del lavoro e della famiglia. Mi mettevo in malattia per poter giocare. E mi sono indebitato. Volevo giocare a tutti i costi. Giocare e distruggermi. Emettevo 10 assegni al giorno. Mi sono venduto lauto per 14mila euro, il computer, la collezione di 800 cd. Ho sperperato 180mila euro di famiglia. Dopo 4-5 giorni che non hai soldi per giocare, entri in crisi di astinenza, così ho usato lunica cosa che mi era rimasta: la pistola dordinanza. La prima volta ho rubato un motorino e sono entrato in un ufficio postale del paese: ho incassato 16mila euro. Poi ho rapinato ancora e ancora. Ne ho contate 12 e ho portato via120 mila euro, tutti bruciati nel gioco.
A volte tornavo al lavoro, ma quando indossavo la divisa mi sentivo sporco. E così mi rimettevo in malattia e tornavo alle corse. E per fortuna mi hanno preso. Sfilandomi il casco per identificarmi, uno dei colleghi si è messo a piangere: era stato in pattuglia con me per due anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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