«Saranno state le 19.45, io ero nella mia baracca, quando ho sentito urlare al fuoco, al fuoco. Allora ho preso i bambini e sono fuggito. Che altro potevo fare?». Questa una delle tante testimonianze fotocopia sul rogo - probabilmente doloso - scoppiato nel campo sosta allangolo tra via Barzaghi e via Triboniano l8 marzo scorso, lasciando senza tetto circa 400 rom. Quella sera, nellarea sorta abusivamente a ridosso di quella attrezzata e risparmiata dalle fiamme, chi cera dice che il campo sembrava un enorme braciere ardente. Circondato dai lampeggianti dei mezzi di soccorso, da ambulanze e soprattutto vigili del fuoco. Che, con una dozzina di mezzi e oltre cinquanta di loro, hanno lottato duramente tra le esplosioni di alcune bombole del gas per circoscrivere lincendio. Riuscendoci solo dopo due ore: per spegnere definitivamente le fiamme, infatti, bisognerà aspettare lalba. Partita la prima fiammata, comunque, è stato subito molto chiaro a tutti che non ci sarebbe stato più niente da fare visto che linsediamento è composto quasi esclusivamente da baracche in legno e cartone, praticamente una scatola di fiammiferi.
Un fatto, questo, di cui i nomadi sembrano essere stati pienamente coscienti tantè che, al primo grido, tutti sono schizzati in strada senza tentare di spegnere lincendio. Solo alle prime luci del giorno è stato possibile entrare tra le macerie fumanti. E avere la certezza che non mancasse nessuno allappello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.