Cronache

Esplosivo per aprire varchi Si cercano gli ultimi dispersi La prefettura: sono ventotto

La marina militare prosegue le ricerche. La prefettura di Grosseto: "I dispersi sono 28: quattro membri dell'equipaggio e 24 passeggeri". Sale a 11 il numero dei morti accertati. Aumenta il rischio di un disastro ambientale

Esplosivo per aprire varchi Si cercano gli ultimi dispersi La prefettura: sono ventotto

Le ricerche continuano senza sosta. La marina militare sta agendo in fretta. Ora si combatte contro il tempo, prima che sia troppo tardi per salvare la vita agli ultimi dispersi della Costa Concordia incagliata a 150 metri dalla costa dell'Isola del Giglio e prima che arrivi il brutto tempo. Gli incursori della marina hanno usato le cariche di esplosivo per aprire i varchi sul relitto e permettere ai sommozzatori di raggiungere quelle parti della nave non ancora ispezionate.

E dal relitto sono affiorate altre cinque vittime, facendo salire il bilancio a 11 morti. I corpi sono a poppa della nave, nella parte sommersa della Concordia. In serata la prefettura di Grosseto ha fatto sapere che i dispersi sono ventotto. Secondo quanto viene reso noto, 4 dispersi sono membri dell'equipaggio, mentre gli altri 24 sono passeggeri. Per quanto riguarda le nazionalità, mancano all'appello 13 tedeschi, 4 francesi, 2 statunitensi, una peruviana, un indiano, un ungherese e 6 italiani. Dei nostri connazionali, mancano all'appello i passeggeri Maria D'Introno, di Biella; le amiche siciliane Maria Grazia Trecarichi e Luisa Antonia Virzì; il riminese William Arlotti e la figlioletta Dayana di 5 anni, tutti passeggeri, mentre l'unico italiano disperso membro di equipaggio è il 30enne Giuseppe Girolamo di Alberobello (Bari). Per tentare di trovare gli ultimi dispersi sono stati aperti nuovi varchi nel relitto con alcune micro cariche di esplosivo.

Anche il timore del disastro ambientale si fa sempre più concreto. Nei serbatoi del relitto ci sono, infatti, oltre 2.300 tonnellate di carburante. "La Costa Crociere dovrà presentare entro 48 ore un piano di svuotamento dei serbatoi, che sarà analizzato per verificarne le condizioni di sicurezza, ammesso che la nave rimanga in posizione - ha detto ieri sera il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini - se la nave dovesse affondare avremmo bisogno di tutt’altre operazioni perchè potrebbe anche spezzarsi. Se questo dovesse accadere è difficile fare una previsione ed è l’incubo che abbiamo da tre notti".

L’altro grande timore, infatti, è che la Concordia si sposti e precipiti dal gradino di 37 metri su cui è appoggiata, inabissandosi a 70 metri.

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