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"Un azzardo, è diventato antipatico". Prodi bacchetta Macron

L'ex capo del governo critica la strategia del presidente francese per le elezioni anticipate: "Si vota con la pancia, non con la testa. È difficile cambiare i sentimenti istintivi in un periodo così breve"

"Un azzardo, è diventato antipatico". Prodi bacchetta Macron
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La strategia messa a punto da Emmanuel Macron non ha incassato il parere favorevole di Romano Prodi che, anzi, si è mostrato assai critico nei confronti delle mosse intraprese dal presidente francese alla luce del deludente risultato maturato alle elezioni europee. Macron ha deciso di sciogliere il Parlamento e, di conseguenza, di convocare nuove elezioni per il 30 giugno e il 7 luglio.

Prodi, intervenuto a un evento a Bologna, ha dichiarato che quello di Macron "è stato scientificamente un azzardo". Le ragioni della bacchettata possono essere così riassunte: è una scommessa assai scivolosa mandare di nuovo il Paese al voto aggrappandosi a una risicata speranza di poter assistere a un repentino cambio di vento politico a distanza di pochi giorni dall'avanzata della destra alle elezioni europee.

"È difficile cambiare i sentimenti istintivi in un periodo così breve", è stata l'analisi di Prodi. Secondo cui va considerato il fatto che "si vota con la pancia, non con la testa", motivo per cui si è mostrato assai perplesso e preoccupato per lo scenario che potrebbe palesarsi alla luce dell'attuale contesto politico in Francia: "In questo momento Macron è considerato antipatico".

In Francia è già in atto un terremoto politico, temuto dalla diffusione dei primi exit poll una settimana fa e poi sancito con le decisioni annunciate da Macron. Tra pochi giorni ci sarà un nuovo appuntamento alle urne: la destra di Rassemblement National (RN), il partito di Marine Le Pen, spera di scrivere la storia e confermare il successo alle imminenti elezioni. L'intenzione è quella di arrivare al trionfo puntando sull'alleanza con i repubblicani ma, visti gli effetti all'interno dei gollisti, bisognerà vedere quali saranno i risvolti del nuovo asse.

Nel frattempo Marine Le Pen si è detta "molto rispettosa delle istituzioni" e ha respinto la narrazione secondo cui starebbe spingendo per gettare la Francia nel caos istituzionale. A tal proposito ha fatto sapere che, in caso di vittoria, non chiederebbe le dimissioni di Macron e ha assicurato che l'obiettivo sarebbe quello della coabitazione.

Sullo sfondo prosegue la mobilitazione dei calciatori francesi, che stanno chiedendo agli elettori di respingere la destra e di fare così fronte comune contro Le Pen. Ma sarà complicato frenarne l'avanzata e, come dimostrato dal risultato ottenuto da Rassemblement National alle elezioni europee, sarà difficile riuscire a contenerla. E ora Le Pen punta al colpo grosso.

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