Europa

"Soglia al 3%": cosa c'è dietro la discussione sullo sbarramento per le Europee

Si discute di portare la soglia di ingresso nel parlamento europeo dal 4 al 3 per cento su proposta di Avs

"Soglia dal 4% al 3%": cosa c'è dietro la discussione sullo sbarramento per le Europee

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"Soglia dal 4% al 3%": cosa c'è dietro la discussione sullo sbarramento per le Europee

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In parlamento si tratta per modificare la soglia di sbarramento per le elezioni europee, portandola dal 3 al 4%. L'ipotesi prende corpo nelle interlocuzioni fra maggioranza e alcuni partiti di opposizione e nei prossimi giorni sono previsti nuovi incontri sul tema, come confermano fonti di centrodestra e delle minoranze, lasciando intendere che un accordo non è lontano. La proposta è partita da Avs nei mesi scorsi, quindi da un partito dell'opposizione, e la discussione in Senato aveva portato buone interlocuzioni. Da parte di FdI, spiega un autorevole esponente del partito di Giorgia Meloni, "non c'è alcuna preclusione".

I partiti più piccoli avrebbero maggiori opportunità di successo con l'innalzamento della soglia. La discussione prende vigore proprio nel giorno in cui Matteo Renzi ha annunciato che sarà candidato alle europee, nel collegio di Milano, con il brand Il Centro. Il suo progetto, accolto con freddezza da Azione di Carlo Calenda, non inciderà in alcun modo sulle sorti di Italia viva, si precisa. La trattativa sulla modifica della soglia sembra andare avanti e si svilupperà nei prossimi giorni quando il tema sarà approfondito in nuovi incontri.

"Se il retroscena di Repubblica secondo cui la maggioranza vorrebbe abbassare la soglia di sbarramento per le europee al 3% fosse confermato, Italia Viva si opporrà. Lo sbarramento deve restare al 4%. Quando un progetto è credibile, non si deve avere paura del voto dei cittadini", scrive su X Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Iv. Enrico Borghi, capogruppo di Azione-Italia viva al Senato scrive sullo stesso social: "Non ci interessano giochi di palazzo per le prossime elezioni Europee. Per noi lo sbarramento deve restare quello fissato dalla legge. È un cattivo costume modificare le regole del gioco a ridosso delle consultazioni elettorali". Ma sebbene da FdI viene specificato che non ci siano preclusioni, le stesse fonti poi precisano: "Nessun blitz e nessun accordo già chiuso".

E aggiungono: "Fdi non è contraria ma al momento non c'è alcuna proposta sul tavolo".

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