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La normalità oggi è rivoluzionaria

La signora Salis, già nota per il suo affetto viscerale verso ogni forma di illegalità, dagli abusivi di casa ai devastatori di città, ha compiuto l'ennesima torsione ideologica degna del miglior surrealismo sovietico

La normalità oggi è rivoluzionaria
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Caro Vittorio,
sperando di essere ammesso nella mia camera più autorevole, stavolta vorrei mi illuminassi sul fatto che a tale Salis, dopo le ultime (ma non mi illudo...) stronzate sui trafficanti di esseri umani, piuttosto che il Parlamento europeo o il carcere sia più congeniale un ricovero in ospedale psichiatrico o TSO. Grato e certo di avere un po' di luce a riguardo, rinnovo il mio inossidabile affetto e la mia insindacabile stima.

Domenico Sarno
Cava de' Tirreni (Salerno)

Caro Domenico, la tua domanda è legittima e, lasciami dire, necessaria. Perché quando un'eurodeputata, che peraltro ha ancora processi pendenti da cui rifugge come il diavolo l'acqua santa, si permette di dichiarare pubblicamente che i trafficanti di esseri umani andrebbero retribuiti, significa che siamo ufficialmente scivolati nella caricatura grottesca della politica.

Ma qui, purtroppo, non c'è nulla da ridere.

La signora Salis, già nota per il suo affetto viscerale verso ogni forma di illegalità, dagli abusivi di casa ai devastatori di città, ha compiuto l'ennesima torsione ideologica degna del miglior surrealismo sovietico: trasformare i criminali in benefattori, gli scafisti in missionari umanitari, gli sfruttatori in eroi civili. Secondo lei, quei signori che caricano esseri umani come bestiame su barconi fatiscenti, che incassano migliaia di euro a persona, che collaborano con mafie e organizzazioni terroristiche, non sono delinquenti ma operatori del soccorso umanitario. E già che ci siamo, perché non proporre una pensione privilegiata, una medaglia al valore, magari l'esenzione fiscale come categoria protetta? Tanto, nella fantasia di certa sinistra sradicata, il criminale non è mai colpevole: è sempre un perseguitato, un angelo caduto, un rivoluzionario incompreso. È una retorica stantia, ma soprattutto pericolosa, perché manda un messaggio devastante: chi viola la legge non solo non va punito, ma va premiato. E chi la rispetta è un povero fesso. La Salis ignora che dietro la tratta ci sono miliardi di euro, torture, ricatti, campi di concentramento nel deserto, donne stuprate, bambini venduti, famiglie distrutte. La sua posizione è un insulto alla verità e un'offesa a chi davvero rischia la vita per scappare da guerre e miseria. E il paragone con chi salvò gli ebrei dal nazifascismo, oltre a essere storicamente blasfemo, è un gesto di ignoranza politica che grida vendetta. Mi chiedi se alla signora sia più congeniale un ricovero psichiatrico o un seggio al Parlamento europeo. Caro Domenico, te lo dico senza giri di parole: il Parlamento europeo non dovrebbe mai essere il rifugio di chi giustifica il crimine, lo incoraggia e vorrebbe trasformarlo in un modello sociale. La politica è già abbastanza screditata, non ha bisogno di nuovi campioni dell'assurdo. Ma se oggi questa persona siede lì, non è per un incidente: è il frutto di un'ideologia che ha perso ogni contatto con la realtà e ha trasformato la difesa dell'illegalità in un voto identitario. Si legittima l'abuso, si santifica il clandestino, si demonizza la legge. Finché continueremo a farci governare dalla propaganda e non dal buonsenso, figure di questo tipo troveranno sempre spazio.

Io non so se la Salis abbia bisogno di un TSO. So però con certezza che l'Europa avrebbe urgente bisogno di una disintossicazione culturale. Abbiamo trasformato la logica in fascismo, la realtà in razzismo, il crimine in umanitarismo.

E quando la politica rinuncia al principio fondamentale che la legge è legge, allora il declino è già iniziato.

Ti ringrazio per la tua stima e ricambio l'affetto con una certezza: la normalità, oggi, è rivoluzionaria.

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