Via libera del Consiglio dell'Unione al Patto sui migranti: cosa cambia

L'Italia ha votato a favore di tutti i dieci provvedimenti, che dovrebbero consentire una gestione uniforme e più efficiente dei fenomeni migratori, oltre all'equa ripartizione degli oneri tra i Paesi membri

Via libera del Consiglio dell'Unione al Patto sui migranti: cosa cambia
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Via libera definitivo al nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. Il Consiglio dell’Unione ha adottato il pacchetto legislativo che stabilisce una serie di regole che dovrebbero aiutare a gestire gli arrivi in modo ordinato e creare procedure efficienti e uniformi volte a riequilibrare la condivisione degli oneri tra gli Stati membri.

L’Italia, rappresentata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha votato a favore di tutti i dieci provvedimenti. Slovacchia e Repubblica ceca si sono astenute, mentre Polonia e Ungheria hanno generalmente espresso un parere contrario. "L'adozione definitiva odierna del Patto su migrazione e asilo rappresenta una pietra miliare nella risposta dell'Ue volta a gestire la migrazione e riformare il sistema”, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. “Le nuove regole renderanno il sistema europeo di asilo più efficace e garantiranno solidarietà e responsabilità tra gli Stati membri dell'Ue”. Secondo la sottosegretaria belga Nicole de Moor, "il patto sull'asilo e sulla migrazione garantirà un sistema migratorio più giusto e più forte, che faccia una differenza concreta sul campo. Queste nuove regole renderanno il sistema europeo di asilo più efficace e aumenteranno la solidarietà tra gli Stati membri".

Gli atti legislativi del nuovo Patto riformano l’intero quadro europeo per la gestione di asilo e immigrazione. In particolare, il regolamento sullo screening dovrebbe consentire alle autorità nazionali di sottoporre i migranti irregolari e i richiedenti asilo alla procedura di pertinenza già alle frontiere esterne, oltre a garantire l’uniformità nei processi di identificazione, controlli di sicurezza e valutazione sanitaria. Le nuove norme sulla banca dati Eurodac, inoltre, consentiranno di raccogliere informazioni accurate e complete.

Per quanto riguarda le procedure d’asilo, il regolamento dovrebbe semplificarle, mentre le norme sulla gestione determineranno quale Stato membro dell’Unione sarà responsabile per i rimpatri e l’esame delle domande di protezione internazionale, i cui criteri sono stati uniformati in modo da ridurre i movimenti secondari tra le nazioni. Alcune novità importanti sono l’equa ripartizione tra i Paesi Ue, introdotta per la prima volta, e la riforma della procedura di frontiera obbligatoria. Il suo scopo è valutare rapidamente ai confini dell’Unione se una richiesta d’asilo è infondata o irricevibile. Le persone con domande che rientrano in queste categorie non saranno autorizzate ad entrare nel territorio dell’Ue. È stato istituito anche un meccanismo anticrisi, che scatterà in caso di condizioni eccezionali.

Un ulteriore aspetto distintivo del nuovo patto è l’introduzione di un meccanismo di solidarietà volto a riequilibrare la condivisione delle responsabilità attualmente in capo ai Paesi di primo ingresso.

Le regole approvate dal Consiglio combinano aiuti obbligatori per gli Stati che affrontano flussi consistenti di migranti con la flessibilità per quanto riguarda il contributo, che può consistere in ricollocazione di persone, sostegno finanziario o altre forme come collaborazione nella creazione di centri di accoglienza e invio di guardie di frontiera.

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