Le attenuanti non potranno essere considerate «generiche». Semmai specifiche. Perché cosa cè di più specifico del caldo di questi giorni? Ed è proprio sullafa insopportabile che punterà davanti al giudice levaso acciuffato dai carabinieri poco dopo la «fuga» per disperazione. Limmigrato libanese di 33 anni, Zidane Mourou, era agli arresti domiciliari nella sua residenza di Vallecrosia, ma certo non poteva contare sullaria condizionata per affrontare le temperature fuori norma degli ultimi giorni. Così ha deciso di «evadere», di portare fuori moglie e figlia, per cercare insieme a loro un po di refrigerio.
Ma il caldo, naturalmente, non poteva essere un problema solo per lui. Così è capitato che a «passeggio» sul lungomare di Vallecrosia, nellImperiese, ci fosse anche una pattuglia di carabinieri. Il volto dellimmigrato era abbastanza noto ai militari che evidentemente sono rimasti subito stupiti dal fatto di riconoscerlo in quel tranquillo padre di famiglia che a prima vista non destava sospetto alcuno. Per questo la pattuglia lo ha fermato e identificato. Luomo dal canto suo non ha certo provato a negare levidenza. Ha solo usato la giustificazione più banale e veritiera possibile: era fuori perché in casa il caldo era diventato opprimente. Niente da fare, sulla legge non è prevista una deroga agli arresti domiciliari in base al grado indicato dal termometro.
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