Faissola: sì a nuove alleanze bancarie

da Milano

Le ipotesi di ulteriori aggregazioni, come quella tra Banca Lombarda e Bpu, dopo quella tra Popolare italiana e Popolare di Verona e Novara, sono positive dal punto di vista industriale. Così, nella veste di presidente dell’Abi Corrado Faissola, che è anche amministratore delegato della Banca Lombarda, ha risposto ieri a chi gli chiedeva una valutazione delle voci di un’imminente aggregazione proprio tra Banca Lombarda e Banche popolari unite.
«Fa freddo, non tolgo i panni di presidente dell’Abi, e come presidente dell’Abi le ultime aggregazioni fatte, in particolare quella tra Lodi e Verona, le considero dal punto di vista industriale estremamente positive», ha risposto diplomaticamente Faissola - a margine del Forum della Piccola Industria - a chi gli chiedeva di togliersi per un momento gli abiti di presidente dell’associazione per rispondere invece come numero uno di Banca Lombarda. «Quanto a future ipotetiche aggregazioni che dovessero riguardare altri operatori del settore, come quelle di cui si legge sui giornali, le considero dal punto di vista industriale altrettanto positive», ha aggiunto Faissola.
Banca Lombarda e Bpu hanno in corso contatti esplorativi per un’aggregazione che potrebbe creare il quinto gruppo bancario italiano, di natura popolare, situato in una delle aree più ricche del Paese. La conferma delle trattative, dopo indiscrezioni di stampa e voci che si rincorrevano sui mercati, è arrivata nei giorni scorsi dagli stessi istituti con un comunicato che però ha negato la sottoscrizione di una lettera di intenti tra i due istituti.
I tempi non sono ancora definiti, ma il mercato ha già dimostrato di credere nell’operazione muovendo i titoli verso un possibile concambio. In ogni caso se si arriverà a una fusione si tratterà di una nuova «super banca popolare» dopo quella fra Bpi e Bpvn, che creerà il terzo gruppo italiano. Bpu infatti parla «di varie ipotesi aggregative basate sulla forma giuridica cooperativa e sul modello federativo».
Proprio la differenza nella natura dei due gruppi, l’uno popolare, l’altra società per azioni - sottolineano gli osservatori - sarebbe il principale scoglio da superare, anche se non insormontabile. La proposta della Bpu, secondo diverse fonti, consisterebbe in un’offerta in carta, vista l’insufficienza di capitale a disposizione di Bpu per un’offerta su Banca Lombarda che, ai valori attuali, vale circa 6 miliardi di euro. L’operazione permetterebbe agli azionisti della Lombarda di diventare soci della holding capogruppo partecipando con una rappresentanza robusta al consiglio e al governo societario.

L’azienda bancaria spa Banca Lombarda sarebbe collocata invece sotto la holding così come altre società del gruppo Bpu: questo ha natura federale, essendo nato dall’aggregazione di diverse realtà nel 2003.
La componente bresciana potrebbe esprimere la presidenza della nuova entità o la guida operativa. Al riguardo, riferiscono diverse fonti, contatti sono in corso per definire i diversi pesi.

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