Family Day, il gonfalone fa discutere

Il presidente della Regione Roberto Formigoni annuncia che sabato parteciperà al Family Day organizzato a Roma. E che ci andrà portando il gonfalone della Regione, dopo «la decisione con una significativa maggioranza presa dal consiglio regionale e all’unanimità dalla giunta». Parole che scatenano immediate le polemiche. È «sbagliato», tuona il capogruppo Ds Giuseppe Benigni. «Le istituzioni - osserva - non dovrebbero essere utilizzate a fini di parte. Il gonfalone non dovrebbe mai essere utilizzato per manifestazioni che, pur legittime, dividono le coscienze dei cittadini. Così si costringe un buon numero di lombardi a sentirsi non rappresentati». Parole che non fanno tentennare Formigoni. «Sarò presente in piazza - replica - perché credo fermamente nel valore della famiglia. Sarò al Family Day per sottolineare il valore grande e irrinunciabile della famiglia e anche, come hanno detto gli organizzatori, per dire no a una legge sbagliata, quella sui Dico, che nuocerebbe al valore e alla vita della famiglia». Il governatore aggiunge di ritrovarsi nelle ragioni che hanno indotto molto associazioni organizzatrici. «Cattoliche, ma a cui si sono unite anche alcune musulmane ed ebraiche». Al Family Day parteciperà anche una delegazione del consiglio regionale guidata dal vicepresidente Enzo Lucchini. «Ho inoltrato a tutti i consiglieri l’invito - spiega l’azzurro - e aspetto le risposte». Se molti degli ottanta consiglieri vorranno essere presenti, la Regione affitterà un pullman, «altrimenti ci troveremo direttamente a Roma». Quelli dell’opposizione? «Credo che non verranno».

«L’istituzione - attaccano i Verdi Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro - rappresenta tutti i lombardi, sia quelli sposati sia quelli conviventi, questi ultimi da troppi anni in attesa di diritti che nulla tolgono alla famiglia tradizionale».

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