Colpi del genere li si poteva vedere solo in qualche film di Totò e De Filippo: i banditi entrano in azione ma subito la situazione sfugge di mano. Scappano e si rifugiano in un bar dove tentano di mimetizzarsi in maniera così maldestra da essere subito presi da una volante.
I nostri «Bibì» e «Bibò», un italiano e uno straniero dallaccento slavo, laltro giorno alle 12.30 entrano al supermercato «Esselunga» di viale Suzzani 221 e subito sibilano il fatidico «Questa è una rapina». Non mostrano armi, ma dicono di averle e di essere pronti a usarle. La prima cassa gli va bene anche se il bottino è piuttosto scarso: 150 euro. Poi è un disastro.
Perdono di vista le cassiere, così una corre ad avvertire il direttore, laltra strilla e fa intervenire un coraggioso cliente di 66 anni che tenta di bloccarli. Luomo però rimedia un clamoroso cazzotto al volto che lo manda lungo e disteso per terra. Ma il suo intervento è sufficiente a mettere in difficoltà i banditi che decidono di filare. Vengono però inseguiti dal direttore che li tallona senza mai perderli di vista un solo momento. Nonostante litaliano gridi più volte al complice straniero «Spara, spara».
Mentre parte lallarme al 113, in qualche modo i due riescono a sganciarsi e cercano di far perdere le loro tracce infilandosi in un bar allangolo tra viale Testi e via Goffredo da Bussero.
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