Fantozzi contro i friulani: gente alcolizzata Il presidente della Regione: frasi ingiuriose

In Friulia è guerra sul "rutto libero". Paolo Villaggio: "Gente alcolizzata e con l’alito pesante. Bevete troppo, perciò non sapete parlare la lingua italiana". Il presidente della Regione: "Frasi ingiuriose, ti querelo"

Fantozzi contro i friulani: gente alcolizzata Il presidente della Regione: frasi ingiuriose

Pazzesco: il re della frittatona di cipolla, della vestagliona di flanella, della Peroni ghiacciata e - soprattutto - del rutto libero, che se la prende con chi «rutta» e ha «l’alito pesante?». Lui - il Fantozzi vero - che offende quei falsi fantozzi dei friulani: «che, per motivi alcolici, non sono mai riusciti a esprimersi in italiano e parlano ancora una lingua fossile impressionante; hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di merda e l’abitudine di ruttare violentemente». Bum. Anzi, burp! Tutto scritto - nero su bianco - sull’ultimo libro di Paolo Villaggio (Mi dichi, prontuario comico della lingua italiana, ed. Mondadori), un’opera la cui qualità ricorda molto da vicino la definizione che il ragionier Fantozzi appioppò al film La corazzata Potiomkin.

Il «caso» lo ha tirato fuori il Gazzettino e, nel giro di 24 ore, la vicenda ha virato dal ridicolo al patetico. Ieri si è infatti venuto a sapere che la Regione Friuli Venezia Giulia «sta valutando l’ipotesi di querelare Paolo Villaggio per alcuni passaggi del suo ultimo libro, in cui i friulani vengono descritti come “alcolizzati“». Insomma, come se la Regione Campania denunciasse gli scrittori «rei» di accusare i napoletani di consumo (ben oltre la modica quantità) di pizza Margherita.

O la Regione Puglia che ricorre in tribunale perché c’è chi sottolinea come tra Bari e Foggia sia fiorente lo spaccio di orecchiette con le cime di rape. Vero è che l’invettiva di Villaggio al massimo fa ridere a denti stretti, molto stretti: dov’è finita la verve comica dell’inventore del Fantozzi nazionale?L’ultima sparata contro i friulani ne è la riprova, tanto che la Regione Friuli medita addirittura una querela. Ma c’è chi, all’interno dello stessa giunta, suggerisce di soprassedere per paura di piombare nel ridicolo. Intanto di pessimo umore si mostra il presidente della Regione, Renzo Tondo (Pdl): «Quanto scritto da Villaggio è volgare, offensivo e segno del decadimento dei tempi. Affermazioni che non fanno nemmeno ridere...».

Eccolo, il punto chiave: da quando Villaggio ha mandato in soffita la maschera di Fantozzi, fa meno ridere di un tempo. Ora il vecchio ragioniere è diventato un intellettuale e, per far parlare di sé, è costretto a fare il provocatore. E si sa che i provocatori sono condannati a spararle sempre più grosse; altrimenti i titoli sui giornali latitano e addio pubblicità all’«ultima fatica letteraria».
Ma come si difende dalle accuse quello che fu l’immenso Paolo Villaggio dei primi libri (e film) dedicati a Fantozzi? «Mi sono solo limitato a citare Dante Alighieri che nel suo De vulgari eloquentia annota: “Dopo questi, passiamo al setaccio gli Aquileiesi e gli Istri, i quali con nn crudo accento emettono ces fas tu?».

A riprova però i quanto la questione sia grave ma non seria, ecco che lo scontro Fantozzi-Tondo ha immediatamente fatto da volano ad altre due «fondamentali» ingiustizie patita dai friulani: la mancata trasmissione, da parte della Rai, di trasmissioni in «marilenghe» (la lingua madre locale) e la mancata stampa

in dialetto friulano dei moduli del censimento Istat. Per quest’ultimo «scandalo» il senatore leghista di Udine, Mario Pittoni, ha prontamente fatto la voce grossa col ministro Brunetta.
La cosa non può finire qui...

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