Emergenza insonnia nelle città più illuminate: lo studio

L'eccessivo inquinamento luminoso notturno potrebbe avere implicazioni dirette sull'insonnia: quali sono i risultati dello studio cinese e le differenze con la luce naturale

Emergenza insonnia nelle città più illuminate: lo studio
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È per certi versi sorprendente la scoperta che hanno fatto alcuni ricercatori della Southern University of Science and Technology, in Cina, il cui lavoro è pubblicato sulla rivista scientifica Jama: l'insonnia sarebbe correlata alla lumonisità delle città durante la notte, più è elevata e maggiore sarebbe il numero delle persone con questa patologia.

Cos'è Alan

Per arrivare a queste conclusioni sono state prese in esame ben 336 città della Cina tra maggio 2022 e aprile 2023 utilizzando più di un milione di post sui social di giovani e meno giovani che invece di dormire durante le ore notturne si trovavano online a postare contenuti. Gli scienziati si sono chiesti quali potessero essere i motivi di quell'intensa attività notturna analizzando anche i dati satellitari sull'inquinamento luminoso riscontrando un'associazione importante tra l'Alan (esposizione alla luce artificiale notturna) e l'incidenza dei tassi di insonnia.

I risultati

L'esposizione Alan esterna è ​​stata misurata utilizzando immagini di luce notturna derivate da satellite con una risoluzione spaziale di 500 metri e l'incidenza misurata dal numero di post correlati all'insonnia sui social media. "Questi risultati evidenziano gli effetti negativi sulla salute derivanti dall'esposizione ad Alan e i potenziali benefici per la salute di un'illuminazione notturna ben pianificata nella pianificazione urbana precoce dei paesi in via di sviluppo", dichiarano i ricercatori. In pratica tutto nascerebbe da un'eccessiva luce artificiale considerata invadente ma anche una progettazione molo scarsa dell'illuminazione esterna.

Il ruolo dell'urbanizzazione

Soprattutto nelle città più popolate e in via di sviluppo è una problematica non secondaria dal momento che "l'area esterna illuminata artificialmente della Terra mostra un'escalation globale a un tasso annuo di circa il 2,2% che colpisce l'ambiente di vita di oltre l'80% della popolazione mondiale", aggiungono i ricercatori. In questo senso, la Cina La Cina è il Paese che sta aumentando più di tutti la luce notturna delle sue città con un tasso di crescita annuo maggiore del 6%. Lo studio ha fornito molte prove che dimostrano che un'elevata esposizione ad Alan si associano maggiori rischi di insonnia in Cina.

Le differenze con la luce naturale

"Il sonno è un meccanismo fondamentale per il ripristino dell'energia e il potenziamento della resistenza interna Rispetto alla luce naturale, l'Alan emette più luce blu a lunghezza d'onda corta che inibisce la secrezione di melatonina nel corpo umano portando a un calo della qualità del sonno e a disturbi del ritmo circadiano", spiegano gli scienziati. I danni della luce artificiale se si è troppo esposti, insomma, sono importanti: non solo, ma potrebbero anche insorgere malatitie del metabolismo e perfino disturbi depressivi. Questo studio è solo un punto di partenza per l'associazione tra insonnia e l'Alan.

"Migliorare la luminosità notturna"

Sui dati che arrivano dalla Cina è intervenuto il prof. Michele Terzaghi, direttore del Centro di medicina del sonno della Fondazione Mondino di Pavia. "Il dato era noto. Nei Paesi sudamericani le immagini satellitari hanno dimostrato l’impressionante aumento della luminosità notturna dagli anni ’50 ad oggi", ha affermato a Repubblica.

Alla base della perdita di sonno e della potenziale insonnia ci sono "alcune lunghezze d’onda che inibiscono il meccanismo che porta alla crescita della melatonina. In termini semplici, si perde il segnale che ci consente di sincronizzarci sul sonno".

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