"Ragioni commerciali". Astrazeneca ritira il vaccino anti-Covid in tutto il mondo

La conferma dell'azienda anglo-svedese: "Non c'è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto o distribuito"

"Ragioni commerciali". Astrazeneca ritira il vaccino anti-Covid in tutto il mondo
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Dopo lo stop all'autorizzazione in Europa, il vaccino anti-Covid di Astrazeneca sarà ritirato in tutto il mondo per ragioni commerciali. La conferma è arrivata dall'azienda anglo-svedese, che ha parlato di"eccedenza di vaccini aggiornati disponibili" che prendono di mira nuove varianti del virus. Fattore che ha portato a un inevitabile calo della domanda di Vaxzevria, che di conseguenza non è stato più prodotto o distribuito. Ieri l'Agenzia europea per i medicinali ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all'uso.

Interpellata dall'Adnkronos Salute, Astrazeneca aveva evidenziato in merito al ritiro dell'Aic in Ue entrato in vigore il 7 maggio che "non prevedendo una futura domanda" per il vaccino anti-Covid era stato "deciso di ritirare l'autorizzazione all'immissione in commercio". Considerata la situazione, domande simili verranno presentate anche nelle altre nazioni dove Vaxzevria era stato approvato.

In una dichiarazione, Astrazeneca ha affermato che secondo stime indipendenti nel primo anno di utilizzo sono state salvate oltre 6,5 milioni di vite umane e sono state fornite oltre 3 miliardi di dosi a livello globale. "I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente ritenuti una componente chiave" che ha contribuito a"porre fine alla pandemia", ha rimarcato il colosso della farmaceutica. Astrazeneca ha ribadito di voler lavorare insieme alle autorità regolatorie e ai partner per allinearsi su un percorso chiaro da seguire per concludere questo capitolo.

Ricordiamo che negli scorsi giorni, nell'ambito di un'azione legale collettiva, Astrazeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino - realizzato insieme all'Università di Oxford - può essere la sindrome da trombosi con

trombocitopenia (TTS). L'azienda è accusata poichè il suo farmaco avrebe causato danni gravi o fatali a diversi pazienti e nei documenti resi noti dalla stampa britannica è spuntata l'ammissione del rischio di trombosi rare.

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