
In seguito ai recenti casi di intossicazione da tossina botulinica, torna l’attenzione sull’esistenza di un antidoto specifico, una risorsa essenziale e salvavita, prodotta all’estero e acquistata dallo Stato italiano per far fronte a situazioni di emergenza.
Cos’è l’antidoto contro il botulino
Il farmaco è composto da frammenti anticorpali che agiscono bloccando la tossina botulinica prima che questa raggiunga il sistema nervoso centrale. Si tratta di uno degli antidoti più difficili da reperire, da somministrare per via endovenosa e solo dopo i primi sintomi, seguendo precise indicazioni mediche. La somministrazione richiede cautela, poiché sono possibili reazioni avverse.
Come funziona
Una volta in circolo, i frammenti anticorpali riconoscono la tossina, la neutralizzano legandosi ad essa e impedendole di agire sui nervi. Questo intervento precoce è cruciale per evitare complicazioni gravi, poiché la tossina botulinica è tra i veleni più potenti conosciuti. L’antidoto non ripara i danni nervosi già manifestati, ma blocca la progressione della paralisi. Il recupero neurologico avviene poi gradualmente per rigenerazione naturale delle terminazioni nervose, un processo che può durare settimane o mesi. Il farmaco viene somministrato per via endovenosa in ambiente ospedaliero, dopo test allergici. L’infusione è lenta e richiede monitoraggio medico attento, con tempi che possono andare dalle 4 alle 6 ore
La scorta nazionale strategica
La scorta italiana di antidoti è nata nel 2001, in risposta alla crescente preoccupazione internazionale dopo gli attacchi dell’11 settembre. A gestirla è il Centro Antiveleni Maugeri di Pavia, l’unico punto di riferimento medico nazionale per questi farmaci. Il centro, guidato dal dottor Locatelli, coordina tutte le fasi: dalla verifica della diagnosi alla distribuzione dell’antidoto, fino al monitoraggio degli effetti.
Un sistema di emergenza ben collaudato
Nel caso dei cluster calabresi attualmente sotto osservazione, il sistema ha reagito in modo tempestivo.
Le scorte sono state inviate con urgenza a Cosenza, grazie a un’efficace rete logistica coordinata dal Ministero della Salute: elicotteri, polizia, 118 e prefetture collaborano in un sistema perfettamente rodato per le emergenze tossicologiche.