Il punto non è chi abbia torto o ragione. Ma il modo. Può il vulcanico Ignazio La Russa entrare in maniera dirompente allUrban Center e mandare praticamente a quel paese il quieto assessore Goggi mentre parla ai giornalisti di isole ambientali? Una vera e propria entrata in scena pirandelliana il cui effetto teatrale non poteva certo sfuggire al protagonista della vicenda, spalleggiato dalla sempre affascinante onorevole Santanché e dallassessore Bozzetti (il gioco delle parti?).
Il punto non è stabilire se il Comune possa andare avanti a tartassare gli automobilisti rendendo sempre più ardua la ricerca di un parcheggio o se, in vista delle consultazioni elettorali del 2006 (amministrative e politiche) sia più prudente non far inferocire i milanesi.
Il problema è che la Casa delle libertà dovrebbe dare di sé unimmagine, non diciamo di partito unico e monolitico, ma almeno di una certa coesione. I litigi «familiari», è ormai assodato, non portano molti voti. Il vulcanico Ignazio La Russa, che pure giovedì sera aveva fatto capire a Goggi che non era il caso di andare avanti, avrebbe fatto meglio a eruttare lava e lapilli in una sede un po meno esposta ai giornalisti. Forse il nervosismo che serpeggia in questi giorni nelle fila di An non è stato buon consigliere.
Ma non è tutto. Le invasioni di campo, da squalifica dello stadio in questo caso, da multa salata in altri, devono far riflettere sui poteri che ancora restano alla giunta e al sindaco di Milano. Goggi le isole pedonali le ha concertate con Albertini che, sul traffico, ha vastissimi poteri ricevuti direttamente dal governo e da Berlusconi.
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