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La Fed taglia le previsioni di crescita per il 2010

La Federal Reserve è meno ottimista sull’economia americana. Dai verbali della riunione del Fomc - il comitato di politica monetaria della banca centrale - del 22 e 23 giugno scorsi, pubblicati ieri, emerge che le stime per la crescita 2010 sono state abbassate dalla forchetta 3,2-3,7% a quella 3-3,5%. La banca centrale Usa, che è pessimista anche sulla disoccupazione (prevista all’8,3-8,7% per fine 2011, contro l’8,1-8,5% stimato ad aprile), non esclude nuovi interventi di stimolo all’economia nel caso l’outlook peggiori. Al momento, comunque, dato un deterioramento delle condizioni economiche «relativamente modesto» non c’è alcun bisogno di interventi. La Fed però dovrà continuare, nello stesso tempo, a ricercare nuovi modi per ritirare una parte della grande quantità di credito che ha immesso nel sistema finanziario.
Per i banchieri centrali americani, la ripresa economica Usa sta procedendo a un «passo moderato», E intanto le banche dell’Islanda rischiano di nuovo la bancarotta. Dopo il tracollo del sistema finanziario che due anni fa ha spinto al collasso le maggiori banche del Paese Artico, Kaupthing Bank, Glitnir Bank e Landsbanki, ora potrebbero arrivare nuovi guai.

La Corte Suprema islandese ha infatti cancellato la validità dei prestiti indicizzati a valute straniere, mentre i fondi governativi e pensionistici ostacolano l’accesso a nuovi finanziamenti. Gli istituti islandesi contano prestiti in valuta estera fino a 900 miliardi di corone e potrebbero subire svalutazioni tra il 40% e il 60%.

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