Federico Rossi: una lezione di vita per ripartire

Fare il custode è stata la sua luce. L’ingegner Federico Rossi, nato a Pavia il 2 ottobre 1970, ha un curriculum alto. Dopo la laurea inizia l’esperienza lavorativa in due aziende di gran nome, finché nel 2010 viene incentivato al licenziamento non per motivi di crisi economica ma per ragioni molto più sottili d’ordine personale. «Sono uscito dal lavoro in un attimo e ho scoperto che per rientrarci devi passare attraverso a una vera passione» racconta.
Quando se ne va ha un figlio di poco più di un anno e sente impellente il suo dovere di padre e di marito. Grazie a un amico inizia a fare sostituzioni in portinerie milanesi. Lava anche le scale. «All’inizio mi vergognavo solo a pensare di fare il portinaio. Invece il destino mi ha messo davanti a una prova di umiltà e umanità che mi sono state maestre per scendere dal piedistallo, per osservare le cose con un altro sguardo». Quando era nelle aziende guadagnava uno stipendio da favola e pensava che non avrebbe mai accettato di abbassarsi a prendere mille euro al mese.
«Invece la vita mi ha insegnato di vergognarmi solo di una cosa: di non lavorare. Il lavoro è sacrosanto. Nelle portinerie sono diventato un uomo in tutti i sensi. Avevo preso la laurea con una certa sufficienza, non rendendomi neppure conto della sua importanza. Sembrava una cosa scontata, come molte cose sembrano scontate da giovani. Invece nulla lo è». Mentre faceva il custode ha iniziato ad interessarsi ad un ramo particolare dell’ingegneria. La valutazione dei rischi nei condomini. Di giorno stava in portineria e la notte eseguiva le sue ricerche. Ora la chiamata di un’azienda gli ragala la possibilità di proseguire in questa specializzazione a livello libero professionale.
«Solo adesso mi rendo conto quanto sia bello fare l’ingegnere. Ma sa che le dico? Ad agosto mi hanno offerto la sostituzione in una portineria. L’accetterò. Sono legato a questo mestiere che mi ha mostrato una nuova alba».
Cosa insegnerà a suo figlio? «Che nella vita tutto serve.

Che quando ti trovi nella notte è il segno del destino che meno consideri, come una portineria, che può aiutarti a rivedere il sole». Attualmente è ingegnere e custode. Un ingegnere che si è riconciliato con la sua laurea. Un portinaio che apre la porta all’esistenza nelle sue cose minuscole, che alla fine sono le più grandi.

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