Ferme tutte le moto: «Siamo discriminati»

Sono arrabbiati, ma la prendono con ironia: «Forse i funzionari della Regione copiano meccanicamente le delibere sul blocco del traffico. E ogni volta si dimenticano di noi motociclisti». Domani - come nelle altre domenica a piedi - in strada potranno circolare le auto più recenti e meno inquinanti (gli Euro 4). Criterio che non vale per le moto. Da qui le proteste di costruttori («c’è un intento persecutorio») e dei centauri milanesi, pronti a mobilitarsi: «Ci sentiamo discriminati - sbuffa il vicepresidente del Motoclub Milano, uno dei più antichi della Lombardia -. La Regione premia chi ha cambiato l’auto, perché non fa lo stesso con le moto?».
I dati sulle emissioni di polveri sottili (il Pm10) gli danno ragione. «Quando si parla di moto e motorini, bisogna distinguere tra motori a due o quattro tempi - spiega Angelo Giudici, direttore del settore aria dell’Arpa -. I motorini a due tempi sono i più vecchi e inquinanti: l’olio entra in camera di combustione insieme alla benzina ma non brucia ed esce dalla marmitta sotto forma di polveri». Nei motori a quattro tempi, invece, il lubrificante segue un percorso a sé. «La differenza? Si vede e si sente col naso: quando siamo in bicicletta, e ci supera un motorino a due tempi, dobbiamo restare qualche secondo in apnea per l’odore e il fumo. Con le moto a quattro tempi questo non succede».
L’esperto snocciola qualche dato: dalla marmitta del motorino a due tempi esce una quantità di Pm10 dieci volte superiore a quella moto a 4 tempi. E quel che più conta - osservano i motociclisti - è che moto e scooter a quattro tempi e catalizzati (tutti i nuovi modelli venduti) inquinano poco, come le auto Euro 4.
«Ma domani non potremo usarli» ricordano al club dei centauri. La Regione - è stato spiegato - l’ha fatto per evitare che le strade si riempiano di veicoli. «Allora era giusto fermare tutti, anche le Euro 4» ribattono i motociclisti. La nuova legge regionale sull’aria inserisce le moto a 4 tempi fra i mezzi «ecologici» da far circolare durante i blocchi. Ma in base alla direttiva sulle domeniche a piedi, approvata un mese prima della legge, devono fermarsi. «E non è l’unica descriminazione: per noi non ci sono incentivi alla rottamazione.

Nel 2007 saranno messi al bando i mezzi più inquinanti: per noi il divieto scatta a luglio, per le auto a ottobre, tre mesi dopo... C’è gente che ha rinunciato all’auto, scegliendo di tenere solo la moto. Una scelta che aiuta il traffico, peccato che nessuno aiuti noi».

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