Ferrante pedala «a vuoto» per i Verdi

Gli ecologisti: voto libero in cabina elettorale L’ex prefetto: «Facciamo con quel che abbiamo»

«Non ho intenzione di trasformarmi in una donna per avere qualche voto in più». Con questa battuta ieri il candidato alle primarie dell'Unione, Bruno Ferrante, nel suo intervento al seminario dei Ds su innovazione e cultura svoltosi allo spazio Guicciardini, ha voluto rispondere a quanti sostengono che possa ottenere più consensi un candidato sindaco donna.
«Offro il mio sostegno alle donne, non le dimentico - ha aggiunto l’ex prefetto - ma cercheremo di fare la campagna elettorale con le risorse che abbiamo». Quindi è partito con la sua critica al candidato (ufficiale) del centrodestra: «Non è vero che Milano non ha padroni. Milano non è Torino, ma un padrone ce l’ha. Albertini è figlio di un padrone, e Letizia Moratti è figlia di un padrone. Noi non lo vogliamo, ma il tentativo di dare un padrone a Milano c’è ancora, e questo è rappresentato proprio dalla Letizia Moratti. La quale, quando ha detto che questa città deve ripartire, ha fatto un autogol: riconoscere infatti che la città deve ripartire dopo nove anni di governo di centrodestra è singolare. Quella frase possiamo dirla noi, ma non chi ha governato finora a Palazzo Marino». Secondo Ferrante, la «Moratti si è presentata con un segnale di discontinuità, rispetto a se stessa, all’immagine di sé che aveva proiettato sempre, e anche rispetto alla giunta Albertini Chi ha governato Milano negli ultimi anni l’interesse pubblico lo ha messo nel cassetto, non ha avuto neanche la sensibilità di capire quale fosse. Un governo di pochi che poi rovesciavano le loro decisioni sulla città: noi dobbiamo governare dal basso, partendo dai cittadini, stimolando la partecipazione». Compresa quella degli extracomunitari «dei quali - ha detto Ferrante - abbiamo il dovere di occuparci. Sono favorevole a farli votare, perché solo integrandoli evitiamo conflitti come quelli scoppiati in Francia».


Sempre ieri, l’ex prefetto ha incassato l’appoggio dei Comunisti italiani alle prossime primarie dell’Unione, mentre i Verdi daranno libertà di voti al proprio elettorato. Nonostante la biciclettata di ieri di Ferrante con Ciclobby.

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