Il 3-0 casalingo maturato lo scorso anno contro il Milan brucia ancora sulla pelle del tecnico del Genoa Gian Piero Gasperini. È per questo motivo che l'allenatore rossoblu sta studiando da diversi giorni le varie possibilità a propria disposizione per mettere in crisi l'undici rossonero.
Sarà che i dubbi non sono stati ancora sciolti del tutto, sarà che alzare le cortine fumogene a pochi giorni da una gara così importante potrebbe rivelarsi utile, fatto sta che nella partitella in famiglia disputata ieri pomeriggio, il mister di Grugliasco ha provato il 4-4-2, con Rossi e Mesto ad agire sulla corsia di destra, Bocchetti e Modesto su quella di sinistra, e Juric e Milanetto a far legna nella zona nevralgica del campo. In attacco, in attesa del transfer di Milito, che preoccupa un po, visto che non è arrivato nemmeno ieri, spazio al tandem Olivera - Palladino.
Dodici mesi fa erano state proprio le fasce laterali a mettere in affanno il Grifone già dai primi minuti. La marcatura di Di Vaio su Oddo, soprattutto, non aveva dato i frutti sperati ed i rossoblù si erano così trovati costantemente in inferiorità numerica quando il Milan attaccava.
Un allenatore, però, non rinuncia al proprio credo così facilmente. E così, nel corso della ripresa, ecco ritornare il classico 3-4-3, con Milito impiegato come punta centrale e Sculli e Gasbarroni a gravitagli attorno con chiari compiti di copertura.
Qualunque saranno le scelte tattiche dell'allenatore del Genoa, comunque, per sconfiggere il Milan i rossoblu dovranno sfoderare una prestazione super, ben diversa da quella di quindici giorni fa a Catania. Lo sa bene anche il difensore Matteo Ferrari, uno degli uomini di maggiore esperienza della squadra.
«Dovremo giocare a viso aperto, con il massimo rispetto ma senza paura - ha dichiarato - Contro formazioni di questo calibro se ti chiudi in difesa rischi sempre di prendere gol.
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