Cronaca locale

Festa «avvelenata» per le donne di Palazzo Marino

Consigliere deluse per le liste elettorali: «Il parlamento di 60 anni fa era più rosa, è un problema di poltrone»

Festa «avvelenata» per le donne di Palazzo Marino

Chiara Campo

Una festa per le donne a Palazzo Marino, ma con il mezzo sorriso. Brucia la delusione per la scarsa rappresentanza femminile nelle liste elettorali per il Senato e il Parlamento presentate l’altroieri.
Il presidente della Commissione pari opportunità Maddalena Di Mauro (Fi) e le consigliere Laura Molteni (Lega) e Letizia Gilardelli (Italia dei valori), presentando la festa organizzata dal consiglio comunale per le milanesi, oggi alle 18 in Sala Alessi (con brindisi e omaggio alle signore), non nascondono la rabbia perché «nel sessantesimo anniversario del voto alle donne, la loro presenza in politica è ancora irrisoria - attacca Di Mauro -. Nel primo parlamento italiano c’erano più donne che ora. Quello delle quote rosa purtroppo è solo un problema di poltrone». In vista delle elezioni, assicura, «faremo iniziative per convincere le donne a votare donne. Ma abbiamo già incontrato ostilità nell’organizzazione di un evento per celebrare i 60 anni dal primo voto femminile, ci hanno consigliato di farlo dopo le elezioni». Come presidente della commissioni Pari opportunità, ammette che avrebbe voluto «budget maggiori per corsi di politica alle donne». Anche Molteni si lamenta: «I partiti hanno inserito le donne in posizioni delle liste da cui non potranno essere elette», Gilardelli aggiunge l’assenza di posizioni «rosa» al vertice delle municipalizzate. Ma aggiunge anche che in aula «dovremmo avere il coraggio di votare più compatte, svincolate da ideologie di partito e scelte dei segretari cittadini». Il presidente del consiglio Vincenzo Giudice è solidale con le colleghe e sottolinea che «gli stessi Ds che avevano promesso il 30 per cento di elette, a fronte delle liste che hanno presentato non manterranno la promessa». Confessa già di «avere qualche problema con il programma l’Ulivo» la segretaria regionale della Cgil Susanna Camusso, che a nome del movimento per i diritti delle donne «Usciamo dal silenzio» aggiunge che «se non ci sarà un cambio di passo e non si uscirà dallo schema tradizionale che vede le donne come un soggetto minore da tutelare, non ci si aspetti che il movimento scompaia nel nulla». Per la responsabile Partecipazione femminile della Margherita, Beatrice Uguccioni, «la festa oggi viene banalizzata, sarebbe maglio annullarla».
Pro o contro che si sia, l’8 marzo prevede una ricca serie di eventi. A Palazzo Marino la festa inizierà alle 11 con il ricevimento a cui parteciperanno il vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore ai Servizi sociali Tiziana Maiolo, che alle 14 sarà presente anche al carcere di San Vittore per la consueta sfilata di moda nel cortile del settore femminile. Modelle professioniste e detenute faranno il défilé con abiti di Agata Ruiz De la Prada, Renato Balestra, Mila Shön e tante altre firme. Il consiglio regionale celebra la giornata internazionale della donna con uno spettacolo-concerto di poesia e musica (dalle ore 10,15), mentre l’assessore provinciale all’Ambiente Bruna Brembilla ha scelto di distribuire alle cittadine in corso di Porta Vittoria non rami recisi, ma semi di mimosa da piantare e far crescere. La candidata sindaco Letizia Moratti alle 13 parteciperà alla colazione organizzata alla Società del giardino in via San Paolo da un gruppo di imprenditrici e sostenitrici, alle 15.

30 visiterà la sede di Telefono Donna e incontrerà le operatrici dell’associazione all’ospedale Niguarda, e in serata offrirà un aperitivo ad un gruppo di amiche al Circolo Filologico.

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