"Festini e degrado sono un affronto al cuore di Milano"

"Non è un problema di alcool. A me piace bere, sono un alpino e amo l’aspetto conviviale. È il degrado della persona - quando è ubriaca - che pesa più del degrado della piazza. E il fatto che si faccia un festino simile in questo luogo, quello caro ai milanesi, che è poi quello della religiosità, può suonare come un affronto". "Botellon" bocciato per Benigno Mörlin Visconti, ingegnere e architetto, nonchè direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Piazza del Duomo dopo le otto di sera non sprizza vitalità...
"Sul fatto di renderla un posto vivace sono assolutamente favorevole. La piazza è versatile e adatta a molte manifestazioni, penso alle sfilate d’auto d’epoca, alle cerimonie, alle mostre aperte la sera ma il frastuono per il frastuono accompagnato da persone ubriache, questo non lo vedo proprio come un segno di libertà. Semmai di tristezza".
Boccia anche i concerti in piazza?
"Dipende. A volte la struttura scenica di certe esibizioni è troppo invadente e fa a pugni con lo stile della piazza. Che, ripeto, è soprattutto un luogo caro e di devozione. Sono i milanesi i primi a sentirsi offesi".
Cosa suggerisce per evitare il mortorio?
"Il centro di una città può riprendere a vivere in molti modi, le iniziative culturali penso siano le più adatte. Da parte nostra ce la mettiamo tutta: da marzo a fine ottobre le guglie della cattedrale restano aperte fino alle 21. Si può salire e ammirare la vista dall’alto, dopo c’è tutto il tempo per una pizza. È il terzo anno che ripetiamo l’iniziativa e devo ammettere che riscuote ampi consensi, con gli incassi riusciamo a pagare i custodi.

D’inverno le sospendiamo perché la stagione non invita a stare in terrazza ma non è detto che non ci sia un’occasione per riproporle. Ecco: musei aperti la sera e le mostre a Palazzo Reale con l’orario prolungato potrebbero essere l’antidoto migliore al mortorio". Tutta un’altra cosa da ubriachi e botellon.

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