Figc, buio pesto sul commissario

Marcello Di Dio

Dalla scelta del commissario Figc alla sfilata di persone informate sui fatti davanti all’ufficio indagini federali. Quella che inizia oggi sarà un’altra settimana calda nelle stanze del Palazzo. E la domenica che l’ha preceduta è stata tutt’altro che di riposo. Almeno per il presidente del Coni Petrucci, che sta sondando il terreno per decidere a chi affidare il difficile incarico di far uscire dalla crisi la Federcalcio. «È la scelta più difficile della mia vita di dirigente», avrebbe confessato Petrucci ai suoi più stretti collaboratori. Ieri, dopo essersi concesso un po’ di relax al Foro Italico dove ha assistito alla finale maschile degli Internazionali d’Italia, ha proseguito il giro di consultazioni. Il numero uno del Coni ha prima parlato con il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo (incontrato proprio durante la finale del torneo di tennis) e poi con l’ex sottosegretario allo sport Mario Pescante. Nuovi colloqui dopo quelli svolti già sabato pomeriggio alla ricerca di un candidato che abbia le caratteristiche idonee al ruolo. E dopo alcuni rifiuti eccellenti e candidature bocciate (sembra perdere quota il nome di Mauro Masi), è sempre più arduo individuare la personalità giusta. Restano in corsa l’ex commissario Ue Mario Monti (che però potrebbe ricevere qualche offerta importante dal nuovo governo Prodi), l’ex segretario della Ragioneria generale Andrea Monorchio, il costituzionalista e senatore dell’Unione Andrea Manzella e il fiscalista Victor Uckmar. Il problema è che il commissariamento durerà almeno fino a dicembre e quindi serve una persona disposta a dedicare tutto questo tempo a risolvere i mali del calcio.
Intanto oggi alle 19, dopo la conferenza stampa nella quale verrà annunciata la spedizione per i mondiali (giocatori compresi), ci sarà un incontro informale tra l’attuale vicepresidente vicario della Figc Abete e le componenti delle Leghe, dal quale emergerà che il consenso unanime alla scelta del commissario. Il cui nome sarà poi ufficializzato domani nella Giunta del Coni. Petrucci non vuole azzerare tutto in Figc, così il commissario salverà le persone non coinvolte nell’inchiesta (Abete, Gravina e Gigi Agnolin, attuale presidente del settore giovanile e scolastico). E dopo che il presidente dell’Aia Lanese si è autosospeso, in attesa che venga chiarita la sua posizione nelle sedi giudiziarie dopo essere finito nel registro degli indagati, verrà commissariata anche l’associazione arbitri, ormai uscita con le ossa rotte dallo scandalo intercettazioni.
Sul fronte dell’ufficio indagini, tutto è invece sospeso fino a quando arriverà la nuova documentazione da Napoli. Pappa vuole chiarire il ruolo di Attardi, uno dei componenti del suo ufficio, che è stato iscritto nel registro degli indagati. È comunque possibile, anche se molto difficile, che entro mercoledì vengano comunque ascoltati gli altri arbitri tirati in ballo dalla Procura di Torino: Trefoloni, Pieri, Dondarini, Messina e Rocchi.

I tempi dell’indagine sportiva saranno lunghi, ma non troppo: entro la metà di giugno potrebbero arrivare i primi deferimenti e i primi di agosto potranno arrivare anche le sentenze. Che eviterebbero il temuto slittamento del torneo, che al limite potrebbe partire il 9 settembre, quindi con sole due settimane di ritardo.

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