Fiorello e Marchioni, due assi sbarcano al Lido

Alla Mostra del cinema di Venezia arrivano Vinicio Marchioni (presente con due film: “Cavalli” e “Scialla”) e Beppe Fiorello, uno dei protagonisti di “Terraferma” di Emanuele Crialese

Fiorello e Marchioni, due assi sbarcano al Lido

Due assi sbarcano a Venezia e con molta probabilità ritireranno un premio. Sono Vinicio Marchioni, presente alla Mostra del Cinema con due film: “Cavalli” e “Scialla” e Beppe Fiorello (Nemo per tutti), uno dei protagonisti di “Terraferma” di Emanuele Crialese, interprete di una storia dove certamente non ci sono i pesci…

Il primo, romano, figlio di Vinicio Marchioni, il “freddo” di “Romanzo Criminale”, è tra i protagonisti di due opere prime: “Cavalli” di Michele Rho e “Scialla” di Francesco Brami, tutti e due nella sezione Controcampo. “Per me è importante fare vita da quartiere, perché se sei un vero attore, di giorno sei sul set e la sera va a finire che ti infili sempre in qualche festa con la solita gente del cinema e va a finire che non ti rigeneri mai. Non mi lamento per i lavori che ho fatto ma non nascondo che vorrei un giorno essere chiamato da grandi registi, ma per ora voglio fermarmi fino a Natale e pensare a mio figlio”. Tanta saggezza che sembra uscire quando l’attore pensa a Opzetek e contemporaneamente sogna di essere chiamato da Marco Bellocchio, ma anche Garrone, Moretti, Muccino e perché no Madonna?!... In fondo ha fatto “L’ultimo bacio” e “Baciami ancora” che gli hanno dato una certa notorietà.

Ma questo film di Cavalli ambientato nell’Ottocento, ha come trama la storia di due fratelli, orfani di madre a cui il padre regala dei cavalli, uno da grande farà l’addestratore e l’altro dal carattere più complesso girerà il mondo. Un film che è costato all’attore la frattura dell’osso pubico che ha pagato stando fermo un mese, oltre al danno: “gli animali sono ammaestrati ma se gli gira male sei fritto…”.

Mentre in “Scialla” di cui è protagonista un bravissimo Bentivoglio, Vinicio è un criminale sciocco, pieno di soldi con la passione per l’arte, per i quadri più precisamente, ma anche cinema e poesia. Marchioni ha incontrato anche l’altro “Freddo”, il Kim Rossi Stuart del film di Michele Placido ma pare che quest’ultimo non abbia accennato minimamente alla televisione e alla sua interpretazione. Gli hanno offerto anche “Distretto di Polizia”, “Squadra antimafia”, e altro da Canale 5, ma le ha rifiutate perché troppo uguali a “Romanzo”. Si è innamorato quando li ha conosciuti anche di Woody Allen e Roberto Benigni: ma il vero sogno di è quello di lavorare in Francia, è per questo motivo che studia il francese.

Attore teatrale ricercato, se deve fare una critica la fa sulla sottovalutazione artistica di Checco Zalone, uno che secondo lui avrebbe meritato un Davide di Donatello. “Apprezzo molto anche Crialese, perché è stato fermo due mesi con il film per meglio riflettere:Ho anche pensato di fare il regista con la mia fidanzata, abbiamo appena diretto “Cherchez la femme”, un video che è incentrato su una giovane cantante, Pilar.

Il catanese Fiorello, lo vediamo a Venezia su un’anonima isola del Mediterraneo con tutto quanto comporta fare l’isolano, “noi e gli altri”, “i sospetti”, la voglia sempre di un fantomatico viaggio. Nino con il suo peschereccio intrattiene i turisti, passa così da pescatore ad acchiappa turisti. “Ci sono delle scene che devi inventare da solo, non lo può fare nemmeno il regista”, racconta Fiorello, che si è anche tanto divertito sul set. Ma il film parla soprattutto di immigrazione, di povera gente che cerca una nuova vita.

Da ragazzo Fiorello non amava quella Sicilia invidiosa e chiusa e così se ne è andato. “Fino a 22 anni facevo fatica a comunicare con gli altri, la mia adolescenza è stata una sofferenza perché temevo il giudizio degli altri su di me. Ora anche chi non mi amava mi apprezza. Dopo la morte di mio padre, aveva solo 58 anni, Rosario si è fatto carico di tutti noi.

Ho sempre saputo che mio fratello era il genio di casa, ho esordito sulle sue orme e quindi sono stato a lungo il Fiorello in seconda della famiglia, fino a quando cominciando a recitare in ruoli seri è stato proprio mio fratello a riconoscere in me delle qualità che io stesso ignoravo. Da lì è cominciata la mia reale carriera, quella di Beppe Fiorello attore e non fratello di…”.

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