Economia

Fmi ritocca il pil italiano: nel 2011 cresce dell'1% Moody's: rating a rischio

Il Fondo rivede le stime per l’Italia: il pil crescerà nel 2011 dell’1% e nel 2012 dell’1,3%. Il debito si stabilizzerà. E Moody’s colloca il rating Aa2 del Belpaese sotto revisione in vista di un possibile downgrade

Fmi ritocca il pil italiano: 
nel 2011 cresce dell'1% 
Moody's: rating a rischio

New York - La crescita economica mondiale rallenta lievemente e i rischi al ribasso aumentano. Nell’aggiornamento del World economic outlook, il Fondo monetario internazionale (Fmi) sottolinea che la crescita resta a diverse velocità, con le economie avanzate deboli.L’Italia crescerà nel 2011 dell’1% e nel 2012 dell’1,3%: il Fondo ritocca lievemente al ribasso (-0,1 punti percentuali) la stima per il pil di quest’anno rispetto ad aprile e lasciando invariata quella per il prossimo. Il debito italiano si attesterà al 120,6% del pil nel 2011 e al 120,3% nel 2012 restando tra i più alti al mondo. Intanto, Moody’s ha collocato il rating Aa2 dell’Italia sotto revisione in vista di un possibile downgrade.

Il rating dell'Italia L’agenzia di rating statunitense Moody’s ha annunciato che potrebbe tagliare il rating italiano - al momento al livello Aa2 - citando come ragioni i crescenti rischi per l’economia, il grande deficit di bilancio e le preoccupazioni sui debiti in Europa. A ciò si aggiungono le sfide sul fronte della crescita legate alle debolezze strutturali dell’Italia e all’eventuale crescita dei tassi di interessi; i rischi legati ai piani di consolidamento dei conti pubblici e quelli legati al cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi dell’Eurozona con alti livello di debito.

La Cina è il motore del mondo Per il Fondo, la volatilità dei mercati finanziaria è aumentata e questo riflette "i timori del mercato sui rischi sovrani e gli sviluppi nella periferia dell’area euro e della persistente debolezza del mercato immobiliare americano". Gli Stati Uniti cresceranno del 2,5% nel 2011 e del 2,7% nel 2012: il Fondo rivede al ribasso le stime di crescita americane rispetto ad aprile abbassandole di 0,3 punti percentuali per quest’anno e di 0,2 punti percentuali per il prossimo. Il pil di Eurolandia nel 2011 è stimato salire più del previsto nel 2011 a +2% (+0,4 punti percentuali rispetto ad aprile), mentre nel 2012 si fermerà a +1,7% (-0,1 punti percentuali). La Cina si conferma motore dell’economia mondiale con un pil in crescita del 9,6% nel 2011 e del 9,5% nel 2012. I Fmi taglia in modo deciso le stime per la crescita giapponese, la cui economia quest’anno si contrarrà dello 0,7% (-2,1 punti percentuali rispetto alle stime di aprile). Il pil giapponese salirà nel 2012 del 2,9% (+0,8 punti percentuali) rispetto ad aprile.

Rischi dalla finanza e dai conti Secondo il Fmi, le sfide di bilancio pongono "diversi rischi per la ripresa". L’economia globale ha voltato pagina dalla Grande Recessione ma per assicurare la transizione dalla ripresa all’espansione servono sforzi concertati: sono necessari piani di risanamento dei conti pubblici credibili. Il Fondo sottolinea che nelle economia avanzate è necessario gestire le vulnerabilità del settore finanziario. E in questo senso la situazione in diverse economie europee è più critica che da altre parti. I rischi finanziari «sono aumentati per tre motivi: primo i rischi al ribasso per la ripresa sono aumentati. Secondo i timori sulla sostenibilità del debito e gli sforzi per gli aggiustamenti nell’Europa periferica si traducono in pressioni sui mercati e nel timore di potenziale contagio. Ci sono rischi politici sugli aggiustamenti di medio termine.

Terzo il prolungato periodo di tassi bassi potrebbe spingere gli investitori verso asset più rischiosi in cerca di rendimento.

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