Fonsai, bene l’aumento Ligresti giovedì in Procura

Si scrive «ostacolo alla Consob», si legge «aggiotaggio». La nuova inchiesta che coinvolge Salvatore Ligresti sembra essere solo all’inizio. La Procura di Milano, infatti, intende fare luce sulle trattative per la vendita di azioni Premafin ai francesi di Groupama, e sulle oscillazioni sospette del titolo. Giovedì, le Fiamme gialle hanno consegnato all’ex re del mattone un invito a comparire, pochi giorni dopo l’iscrizione di Ligresti nel registro degli indagati.
L’autorità giudiziaria, come anticipato ieri da Stampa e Messaggero, si è mossa dopo la segnalazione dell’organo di vigilanza della Borsa, e con il pubblico ministero Luigi Orsi ha contestato a Ligresti il reato di «ostacolo alla Consob». Ma questo potrebbe essere solo il primo step. Nel mirino degli inquirenti, infatti, potrebbe finire l’altalena del titolo Premafin, la holding di famiglia che controlla Fonsai, nel corso delle trattative che nell’autunno scorso hanno portato alla vendita di un cospicuo pacchetto azionario ai francesi di Groupama. Protagonisti della vicenda, oltre a Ligresti, anche Vincent Bolloré (vicepresidente di Generali) e Alessandro Profumo (ex amministratore delegato di Unicredit).
La Consob aveva segnalato come, nel corso della trattativa per l’ingresso dei francesi di Groupama nel capitale di Premafin, il titolo abbia avuto delle oscillazioni anomale, concluse con un incremento sensibile del valore finale. E questo grazie anche agli acquisti di Bolloré, salito nel novembre scorso al 5% di Premafin. Il sospetto della Procura, però, è che quelle azioni appartenessero, in realtà, a un pacchetto controllato dallo stesso Ligresti attraverso una gestione fiduciaria in una filiale svizzera del Crédit Agricole, verso cui la Procura intende eseguire delle rogatorie. Insomma, «muovendo» le azioni di Premafin, il titolo avrebbe acquisito valore consentendo a Ligresti di alzare il prezzo con i francesi. Circostanza, questa, sempre smentita dal costruttore siciliano, che giovedì sarà sentito dal pm Orsi. Quella trattativa, ad ogni modo, alla fine fallì. E dopo il ritiro di Groupama, a subentrare fu Unicredit.


Ieri, intanto, l’aumento di capitale da 450 milioni di euro di Fonsai si è concluso positivamente: nell’ambito dell’offerta in opzione, infatti, è stato sottoscritto il 99,572% delle nuove azioni ordinarie e il 98,736% delle risparmio.
Siamo molto soddisfatti - commenta l’ad Emanuele Erbetta - l’aumento di capitale testimonia l’apprezzamento per le prospettive del gruppo». In Borsa, Premafin ha perso il 3,8%, FonSai il 3,5%.

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