Formigoni dà i sette giorni alla Lega

Sette giorni al massimo per decidere cosa fare. In pratica: dentro o fuori. È l’aut-aut posto ieri dal governatore Roberto Formigoni alla Lega nel corso della prima riunione di «verifica» all’interno della maggioranza regionale. Oltre due ore di colloqui tra i vertici locali della Cdl, che però hanno segnato una tappa interlocutoria, mancando tra l’altro al summit il segretario federale del Carroccio, Giorgetti. La Lega ha comunque spinto nuovamente per Maroni super assessore o, come alternativa, un rimpasto di deleghe che dia maggiore peso al partito di Bossi in Regione. Sull’ingresso in giunta del ministro padano non esistono preclusioni di sorta da parte dei partiti del Polo, mentre continua invece a trovare forte opposizione l’opzione del superassessorato, «perché - come sintetizza la coordinatrice di Fi, Mariastella Gelmini - significherebbe affidare il 90% delle materie d’interesse regionale nelle mani di un unico partito. Siamo più disponibili ad un rimpasto, non ad un requilibrio di forze».

Oggi è prevista una nuova riunione: l’intenzione è chiudere in fretta, nonostante la Lega chieda il coinvolgimento dei leader nazionali. Sulla vicenda interviene Ignazio La Russa: «No al superassessorato ma Maroni in giunta sarebbe una garanzia».

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