Cronaca locale

Formigoni: la Lombardia teme solo una concorrenza sleale

La concorrenza è l’anima della società moderna e chi meglio della Lombardia e di Milano sa incarnare questo detto. Viva dunque la competizione tra Roma e Milano purché sia virtuosa

La concorrenza è l’anima della società moderna e chi meglio della Lombardia e di Milano sa incarnare questo detto. Viva dunque la competizione tra Roma e Milano purché sia virtuosa. Le preoccupazioni per l’invadenza «romana» su alcuni grandi eventi che tradizionalmente si svolgono a Milano è legittima ma non deve generare allarmismo. La Lombardia e Milano non hanno nulla da temere salvo la concorrenza sleale: una città e un territorio in cui danno il meglio di sé milioni di lavoratori, abituati a rimboccarsi le maniche e ad affrontare il mercato, che non hanno certamente paura di mostrare i muscoli e rivendicare la forza dei loro prodotti. L’eccellenza del territorio lombardo si fonda su una rete di famiglie, artigiani, commercianti, tecnici, professionisti, ricercatori, innovatori che hanno saputo tenere alto il nome dell'Italia nel mondo. E questa deve essere la preoccupazione primaria sia sulle sponde dei navigli sia lungo il Tevere: l’immagine del nostro Paese all’estero. E allora capiamo perché - quando siamo all’estero - se diciamo moda, tutti pensano a Milano, se diciamo brevetti e design tutto il mondo viene a ricercare le innovazioni nate nei distretti lombardi, se diciamo automobilismo tutti pensano a Monza... Anche per questo i diritti del Nord li difendiamo e li difenderemo: chi predica un centrodestra remissivo tra le mura amiche non guarda in faccia la realtà.
Nei mesi scorsi il dualismo Roma-Milano è corso lungo la rotta Malpensa-Fiumicino, e solo un privilegio di tipo centralistico ha vinto sulla forza del mercato. Nel frattempo Fiumicino è diventato uno degli aeroporti meno performanti nel mondo ed è stata l’Alta velocità ad avvicinare la capitale nazionale e la capitale economica. Oggi vorrebbero attaccarci nel campo dello spettacolo e delle produzioni televisive: mettiamo le cose in chiaro, Roma è la capitale - e questo accade per volontà di tutti gli italiani - ma deve saper svolgere questo ruolo nel rispetto non solo del Nord ma di tutto il territorio nazionale. Concorrenza sì, ma leale dunque: Roma, rappresentando per Costituzione l’Italia, ha il dovere di essere orgogliosa di tutto ciò che accade nel Paese e deve essere in grado di catturare l’attenzione dei turisti e degli investitori. Eviti di proseguire con la logica dei colpi bassi come capitato in passato con la Mostra del Cinema - in concorrenza con Venezia - o come vorrebbe fare oggi con alcuni eventi sportivi, dal ciclismo alla Formula 1. Anche perché i problemi del territorio laziale sono tanti e alla fine coinvolgono tutti gli italiani, è sufficiente pensare alla sanità dove il Lazio è la regione con il peggior deficit d’Italia: prima di lanciarsi in un’improbabile «campagna acquisti» dovrebbero risolvere i loro problemi e dedicarsi a sanare i loro debiti. Se poi volessimo lanciare il guanto di sfida alla Capitale avremmo solo l’imbarazzo della scelta: nelle scorse settimane si è chiuso il forum dell’Unesco che ha fatto della Brianza la capitale mondiale della cultura, ospitato in Lombardia nella splendida cornice di Villa Reale a Monza. E negli ultimi tre mesi abbiamo ospitato il forum mondiale dei musei scientifici e quello delle biblioteche con migliaia e migliaia di delegati. E anche nel campo del cinema l’iniziativa della Regione sta riportando la parte di produzione che ci compete nella sua culla originaria, qui da noi. E Roma eviti colpi bassi anche sul versante delle aziende statali come ad esempio la Rai: è da anni che l’azienda si è impegnata a trasferire almeno un telegiornale e una rete a Milano.

È ora di porre fine all’attesa anche perché un'immagine troppo romanizzata non giova neppure alla Rai.
*Presidente Regione Lombardia

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