Quando partirono per lAfrica era il 1979. Lui, Moravia, aveva voglia di vedere le terre immense e i colori straordinari di un continente ancora incontaminato. E voleva farlo con Lorenzo Capellini, un fotografo di talento che laveva già visitato e ne era rimasto stregato. Ma che, soprattutto, era un amico: gli aveva dato ospitalità in casa sua a Venezia dopo che, due anni prima, qualcuno aveva messo una bomba sotto la casa dello scrittore a Roma.
Sono passati quasi trentanni da allora e Capellini ha deciso di raccontare quel viaggio, al quale partecipò anche Dacia Maraini, dedicandogli una mostra al Museo di storia contemporanea di Milano, in via SantAndrea.
Accompagnate dalle riflessioni di Moravia e dai pezzi che ne scrisse per il Corriere della Sera, 170 fotografie ripercorrono lo stupore e la fascinazione provate dal romanziere. Una testimonianza intensa in cui lobiettivo di Capellini mette a fuoco lo sguardo di Moravia e, insieme, la bellezza di laghi, deserti, tribù, animali esotici di un altro tempo e di un altro mondo.
«Fu un viaggio bellissimo - racconta il fotografo -, mi stupiva la curiosità di Moravia, un uomo impaziente di vedere sempre cose nuove. Un compagno di viaggio instancabile, di unintelligenza folgorante».
Unintellingenza tutta tesa, a metà tra il poeta e lo scienziato, a comprendere il significato e la magia di unaltra cultura, le speranze e le aspettative di un continente fuori del tempo, sospeso tra preistoria e futuro. La mostra resta aperta fino al 19 settembre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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