L'ex ministro dell'Interno francese, Charles Pasqua, condannato a tre anni di reclusione (di cui uno da scontare in carcere) per lo scandalo noto come Angolagate, è tornato a dire che l'ex presidente della Repubblica Jacques Chirac e l'ex premier Dominique de Villepin - che all'epoca dello scandalo, negli anni Novanta, era segretario generale dell'Eliseo - erano al corrente del presunto traffico di armi verso l'Angola nel 1995.
Pasqua, che giovedì ha convocato una conferenza stampa cui hanno partecipato circa 200 giornalisti, ha anche chiesto al presidente Nicolas Sarkozy di «facilitare» la revoca del «segreto di Stato su tutte le vendite d'armi». Pasqua respinge, in particolare, l'accusa di aver usato il suo peso politico per attribuire una decorazione a uno dei principali protagonisti dell'Angolagate, il miliardario israeliano Arcady Gaydamak, in cambio di 1,5 milioni di franchi, pari a 225 mila euro.
Chirac, che attualmente è coinvoto in un altro processo, legato a impieghi fittizzi durante il suo mandato di sindaco di Parigi dal 1077 al 1995, interpellato sull'Angolagate ha detto di non avere «un ricordo molto preciso della vicenda». Pasqua, ha deciso di andare al contrattacco da diversi giorni.
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