Frattini: i gruppi vicini ad Al Qaida vanno sconfitti, no alle trattative

Roma Le organizzazioni legate ad Al Qaida «non possono essere recuperate, devono essere sconfitte». Non ha dubbi il ministro degli Esteri Franco Frattini sul fatto che con gruppi come gli oltranzisti Haqqani non c’è alcun margine di trattativa per accelerare la fine del conflitto in Afghanistan.
Le «linee rosse» fissate per cercare un dialogo con i talebani sono «molto chiare: non si tratta con chi non rispetta la Costituzione - ha spiegato Frattini - con chi è legato al terrorismo o con chi non rispetta i diritti fondamentali come quelli delle donne». Il titolare della Farnesina lo ribadisce chiaramente al termine di un incontro con il procuratore capo di Herat Maria Bashir. E anche di fronte alle voci di trattative tra il governo afgano e i talebani torna a ripetere che la conditio sine qua non deve essere la tutela delle donne. Una tutela piena e certa «che abbia come garante la comunità internazionale».


Proprio il rispetto della legge e dei diritti fondamentali è al centro del lavoro che l’Italia sta svolgendo a Herat ed è stato il tema principale dei colloqui tra il ministro e Maria Bashir, prima donna in Afghanistan a gestire un ufficio di Procura. «Abbiamo confermato il pieno sostegno dell’Italia al procuratore - ha detto Frattini - che tutti ammiriamo per il lavoro coraggioso che svolge contro l’illegalità e per difendere i diritti delle donne».

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